E così siamo stati di nuovo turisti in patria. Senza soffermarci troppo sul
significato profondo della parola patria cercherò di mescolare qualche pensiero
di questi ultimi giorni.
Complice l’invito ad un matrimonio di un amico, abbiamo preso il diretto Skavsta- Brindisi e siamo
sbarcati in Salento!
L’allegra famiglia di formiche ha così finalmente visto la terra rossa su
cui crescono questi fantastici ulivi.
Come nel film “Benvenuti al Sud”, in meno di tre ore ci siamo catapultati
dalla silenziosa Svezia al rumoroso Salento, facendo un salto di qualche
parallelo.
L’impatto è stato notevole. Vorrei dire che in questi giorni la Svezia sta
dando il meglio di sé. La primavera è esplosa e i colori sono stupendi ma anche
quello che abbiamo trovato in Puglia non è da meno. Superato il primo impatto
con le diverse usanze di guida, ci siamo diretti a tutta velocità verso il
tanto sospirato mare. La mia Signora non vedeva l’ora e la Bea è letteralmente
impazzita.
Ora, sfortunatamente il tempo a mia disposizione è inversamente proporzionale alle ore di sonno che mi rimangono, quindi per non lasciar andare anche questo post, mi limiterò a scrivere pensieri senza un preciso ordine temporale, come se fossero cartoline sparse appese alla prete dei nostri ricordi.
La TERRA: la terra è rossa e profuma di sale. La terra è ricca ed è uno
spettacolo per gli occhi e per lo spirito. Purtroppo qua e là c'è sempre qualcosa che sulla terra non dovrebbe stare e che a volte la ferisce... una bottiglia, un sacchetto. Speriamo che prima o poi tutti capiscano che prendersi cura della Terra vuol dire prendersi cura di sè stessi.
Gli ALBERI: la vegetazione è fantastica ci sono ulivi che sembrano
sculture, fichi che si credono querce e poi palme, cactus e oleandri. Bellissimi!
Il MARE: il mare è azzurro e anche se vi può sembrare una banalità non lo
è. Qui ci siamo abituati a vedere il mare blu, un blu scuro, un blu freddo.
Rivedere il mare azzurro e trasparente ci ha fatto bene.
Il MATRIMONIO: dopo questa esperienza sono convinto che almeno ad un
matrimonio in Meridione bisogna partecipare nella vita. Alessandra e Francesco
hanno organizzato una giornata stupenda in un posto bellissimo. Li ringraziamo
di cuore per averci dato la possibilità di esserne parte. La Bea ha passato momenti
che difficilmente dimenticherà.
Le PERSONE: abbiamo incontrato persone speciali e persone un po’ meno speciali
ma vorrei spendere due parole per ringraziare di cuore Antonella ed Enrico
(senza dimenticare i loro figli) per l’ospitalità che ci hanno offerto. Ci
avete fatto sentire a casa, anzi ci avete fatto sentire parte di una famiglia.
La nostra più sincera ammirazione per quello che avete fatto nella vostra vita
e per quello che continuerete a fare. Il vostro residence è una vera e propria
perla e lascio volentieri qui il link al vostro sito (Residence Gli Ulivi).
Spero di invogliare quante più persone possibile a farvi visita. Difficilmente
dimenticheremo le torte fatte in casa da Antonella, la cicoria, i pomodori e le
albicocche di Enrico. Penso che per un po’ anche voi non dimenticherete la voce
della Bea che vi chiama e rincorre tutto il giorno.
Le ABITUDINI: abbiamo anche imparato come si spostano i ritmi della
giornata cambiando latitudine. Più di una volta la nostra Masseria di fiducia
ha dovuto aprire in anticipo la cucina per sfamare noi stranieri che ci
presentavamo a cena con una bimba affamata bensì alle 20:20 di sera quando
normalmente i clienti iniziavano ad arrivare dopo le 21:00. Sottolineo che qui in
Svezia alle 20:30 i bambini stanno già dormendo, quindi capite il nostro
spaesamento iniziale.
Ci siamo anche dovuti ricordare che il pane si compra al forno, la carne
dal macellaio e gli affettati in salumeria. Anche questa può sembrare una banalità
ma vi assicuro che non lo è.
I PENSIERI: tornare ogni volta ci da la possibilità di confrontarci.
Vedere, parlare, ascoltare. Tante domande ci vengono poste e altrettante ne vorremmo fare noi. Ad alcune cerchiamo di rispondere, altre aspetteranno. Tanti ci hanno
detto che ci vuole coraggio a partire, a molti ho risposto che forse ci vuole
più coraggio a tornare e restare.
Ogni volta che torno a casa, vedo cose nuove e mi rimangono sempre dei
frammenti in mano di piccoli pensieri. Questa volta mi sono convinto che la mia
casa, la mia patria, la mia terra è un posto dove tutti vorrebbero cambiare
qualcosa mentre nessuno si sforza di capire. La mia Italia, prima di essere
cambiata, dovrebbe essere capita.
Capita in ogni sua dimensione. Capita nel senso di conoscenza di sé, in un
gesto di auto comprensione in uno sforzo estremo tra storia e geografia,
sociologia ed economia.
La mia terra è fatta di persone: prima di voler cambiare una persona è
forse meglio capirla, conoscerla. Capire non significa giustificare e nemmeno
com-patire, significa porsi domande sul perché delle differenze, sul cosa
abbia portato esistenze simili a percorrere strade tanto diverse.
Con il senso di spaesamento e di confusione che regna ora in Italia, forse è più facile capire essendo lontani...se è così, aiutateci, per favore, a capirci.
RispondiEliminaMila
Mi perdoni, Mila, sa io sono un po' alla vecchia maniera e preferisco dare del Lei alle persone che non conosco. Non se ne abbia a male la veda come una forma di rispetto.
EliminaAd ogni modo volevo dirle che io da tempo ho difficoltà a capire me medesimo, quindi si figuri se mi passa per la testa di far capire ad altri quello che spesso non è chiaro a me.
Il mio era solo un suggerimento, forse più per me che per altri.
Saluti, Alessandro
Grazie comunque per la gentile risposta.
EliminaMila
ohh, ma che educati!
EliminaPiù che altro ve ne rimanete comodi in Svezia a scroccare il Welfare per poi riempirvi la bocca di belle parole.
Complimenti.
Ale
Bellissimi pensieri.
RispondiEliminaSaluti/Melissa
La ringrazio.
EliminaAlessandro
Bello bello bello!!! Vi vogliamo bene!!!ci vuole del coraggio e voi ne avete tanto!!!
RispondiEliminaSì, intanto però rimanete a godervi i benefit famigliari svedesi.
RispondiEliminablablabla
come tutti gli italiani
toh un invidioso...
RispondiEliminaLelebi!!!!