giovedì 12 settembre 2013

"Sono diventata grande, Mamma?"

Come sempre dopo luuunghi intervalli di “silenzio” torna anche la parte femminile di questo blog a scrivere. Questa volta però non voglio scrivere di me. Questa volta voglio dedicare questo mio tempo a raccontarvi quanto è diventata grande la nostra formichina!

Un’altra estate si sta per concludere e la giornata di oggi lo ha voluto sottolineare. Nebbia fitta e leggera pioggiarella sono rimaste fino alle 12:30, sino a che finalmente il sole è riuscito a farsi spazio per regalarci un po’ di tepore e per illuminare le foglie degli alberi che iniziano a diventar gialle e rosse. Novembre è vicino e la nostra piccola sta per compiere tre anni! Ancora non me ne capacito… L’anno scorso quando arrivammo qui, in poco tempo passò da piccolissima a piccola e ora ha fatto un altro scatto ed è diventata grande. Sembra che siamo usciti dalla maleficissima età della “sfida”. Dopo aver passato giorni di fuoco ora ci troviamo a godere di una splendida atmosfera. Logico che i capricci ci sono sempre, ma nella giusta dose. La sua dolcezza devo dire che è infinita. E’ una bimba molto premurosa e le piace il ruolo di “bimba grande”! Ne va molto fiera!

 Il tutto è ancor più migliorato con il cambio della sua scuola. A inizio estate decidemmo di iscriverla alla British School e nel caso di Bea alla British Mini. Non ci pensammo su tanto all'inizio  ma è quando ricevemmo la telefonata in cui ci confermavamo che c’era posto e poteva iniziare che ci “svegliammo” ed iniziammo a porci milioni di scrupoli. Io e Alessandro eravamo spaventatissimi all'idea di sottoporla ad un altro cambiamento totale ed all'aggiunta di una nuova lingua. 
Gli ultimi tre giorni prima dell’inizio nella nuova scuola, non abbiamo quasi dormito! 
Ma ecco che il fatale lunedì 12 agosto arriva. L’adattamento in questa scuola funziona che per tre giorni uno dei giorni passa l’intera mattinata (dalle 09:00 alle 14:00) con il bambino per dare così sicurezza al cucciolo d’uomo, ma anche per dare l’opportunità alle maestre di studiare il bambino. Devo dire che è stato molto interessante. 
Questa volta siamo anche stati fortunati. Abbiamo iniziato insieme ad un’altra bimba, Sofia, che arriva dall'Inghilterra  ma ha la mamma Svedese originaria di Eskilstuna. Mi spiegava la sua mamma che per varie ragioni, tra cui il costo del nido a Manchester, Sofia non è andata all'asilo e quindi lei ha iniziato “da zero”. Quindi se mettiamo insieme due bimbe timide con l’aggiunta che entrambe non hanno come madre lingua lo svedese, troviamo una perfetta nuova amicizia! Uno degli aspetti negativi di questa scuola è che essendo in centro città non ha un proprio giardino e quindi i bimbi usano i parchi pubblici nelle vicinanze! Con la pettorina arancione escono tutti in fila indiana attaccati ad una corda nera con tanti manici colorati piantonati dalle tre insegnanti. 
Dopo questa nota dolente passiamo però agli interni! E qui devo dire che sono super attrezzati! Quasi quasi ogni mattina vorrei fermarmi anche io un po’ a giocare! Nel piano dove c’è Bea ci sono due gruppi: uno giallo e uno arancio, ma entrambi parte delle ranocchie! Per mantenere una certa lucidità mentale da parte delle maestre e per evitare che i grandi si bulleggino troppo con i piccoli i gruppi vengono quasi sempre tenuti divisi se non in rari casi in cui i più forti dei piccoli vanno tra i grandi e i più gracili dei grandi vanno con i piccoli! Per far questo hanno create due ale. In una c’è l’angolo della lettura con due divanetti, tanti tappeti pelosoni e cuscini, una cucina gioco super attrezzata e l’angolo negozio, poi ci sono quattro stanze separate: quella della pittura, quella dei travestimenti con annesso palco scenico per i più portati, quella dove hanno allestito una palestra e una che non ho visto sulla cui porta sono disegnate macchine e tricicli. Nell'altra ala si trovato diversi tipi di giochi da tavolo, l’angolo delle macchinine, piste delle macchinine, trenino, meccano ecc….e poi c’è uno schermo gigante su cui i bimbi posso scrivere in modalità lavagna oppure su cui vedono video di bimbi che cantano in inglese… Poi arriva la migliore! Immaginatevi una stanza senza nessun mobile, con solo materassi a forma di onda blu e azzurri che ricoprono l’intero pavimento su cui i bimbi si arrampicano, scivolano, si lanciano… e in tutto questo ben di dio, entrano a gruppi di tre o quattro mentre un’insegnate li osserva da fuori attraverso la finestra che hanno costruito per poter osservare gli “animali al circo”! 
Insomma il risultato è che abbiamo ottenuto una bimba super stimolata e super felice! Ogni mattina quando dobbiamo uscire chiede: “mamma andiamo nella scuola nuova eh, non in quella vecchia?!” E quando la vado a prendere e la porto a casa senza un capriccio (quasi non mi sembra vero) mi dice: “mamma la scuola nuova è bellissima!”. Se poi aggiungiamo che i due parchi in cui vanno sono una roba da giù di testa… 
In uno, quello tutto nuovo hanno persino scavato una buchetta di 1,5 m. X 1,5 m. Profonda 40/50 cm alla quale sopra hanno adagiato una rete di plastica elastica in cui gli animaletti possono saltare! Nell'altro invece ci sono tantissime attività, giochi d’acqua, giochi per migliorare l’equilibrio, una grotta fatta per fare l’eco…insomma non direste anche voi alla vostra mamma che è tutto bellissimo! Con lo svedese si è sciolta e l’inglese lo ha accettato senza alcun trauma! Tutto è bene quel che finisce bene, anche questa volta ci ha stupito in positivo!


Ora speriamo con il tempo di aggiustare la chiamata notturna…anche se io ho deciso di installare la modalità “off line” di notte! Quindi mi sveglio dopo che la mia dolce metà impreca con voce non molto soave contro di me qualcosa…ma allora lui è già in piedi e perché alzarmi anche io!? Ora vado a nanna nell'attesa che quella dolce vocina dica: “…mammina lilli…dove sei? Vieni qui?”…

lunedì 9 settembre 2013

Basta un poco di zucchero e la pillola va giù.

Vorrei dire che qui di dum (ignorante) ci sono io e certamente basto e avanzo. Per cui è giunto il momento di colmare una lacuna (principalmente mia) e di scrivere un bel post con le istruzioni per l’uso per postare i commenti sul Blog.


Va infatti detto che abbiamo ricevuto di tutto: bottiglie contenenti foglietti arrotolati, piccioni viaggiatori, pergamene, raccomandate, cartoline e poi e-mail, SMS, messaggi Facebook, messaggi su WhatApp, messaggi su ChatON, messaggi su Google+… insomma tutto e di più. Ma purtroppo i commenti ai post del Blog sembrano rappresentare uno scoglio insormontabile.
Sfrutto quindi l’ennesima richiesta disperata e provo a colmare un po’ il digital divide. Chiariamoci, restringo il campo ai soli commenti ai post e mi orienterò verso un pubblico medio-adulto, un po' come quando spiegavo a mia madre come usare il nostro primo videoregistratore. Per i tuttologi, gli smanettoni, i Sig. Sotuttoio e quelli nati col 2.0 tatuato sulla fronte, se avrete osservazioni pertinenti, consigli pro-attivi e tanto altro benvenuti, altrimenti c’è sempre il posto là in fondo, sì sì proprio quello verso l’uscita in prossimità della scritta WC.

Dunque regola numero uno, se volete commentare potete farlo aprendo un post e scrivendo sul riquadro bianco che trovate in fondo (Inserisci il tuo commento...).



Per chi ha voglia di emulare il Sommo Poeta, penso che dobbiate dividere i vostri endecasillabi in più commenti. C’è un limite di caratteri per ogni commento. Morale: siate sintetici o usate più commenti.

Qui arriva il bello. Lo conoscete questo?



E’ Guy Fawkes, reso famosa dal film V per Vendetta, e rappresenta Anonymous. Cito anzi, copio e incollo da Wikipedia - Anonymous, vedete quante cose si possono imparare…
Il nome Anonymous si ispira all'anonimato sotto il quale gli utenti pubblicavano immagini e commenti su Internet. Il concetto di Anonymous inteso come "identità condivisa" si è sviluppato sulle imageboard laddove il nick "Anonymous" viene assegnato ai visitatori che lasciano commenti senza identificarsi. Gli utenti delle imageboard a volte cominciarono ad identificare Anonymous come una persona reale. Con il crescere della popolarità delle imageboard l'idea di Anonymous come collettivo di individui senza nome è diventato un fenomeno di Internet, erroneamente associato[2] alla figura del cracker.
Ad ogni modo quanti di voi assomigliano a Guy Fawkes? Tra quelli che conosco io (che sono principalmente quelli che passano di qua), pochi. Quindi, come si sul dire, metteteci la faccia. Qui di pagliacci con la maschera ci son già io, per tutti gli altri vale la buona regola di firmarsi.
Potete metter il vostro nome, uno di fantasia, un nickname o quello che vi pare. Tanto rappresenta voi e dovrebbe anche essere effige della vostra persona.

Piccolo esempio:



Ecco vedete come è semplice, una firma in fondo e il gioco è fatto.

Per quelli che hanno un profilo Google potete anche scegliere tra le opzioni Commenta come (menù a tendina). In automatico comparirà il vostro account e non dovrete nemmeno perdere tempo a firmare. Non avete un account google, nemmeno una misera casella di posta G-mail? Ecchéccavolo, va beh fare le guide, ma qui siamo ancora alla Olivetti Lettera 22. Ovviamente sto scherzando, non c’è problema, basta semplicemente scegliere Anonimo e poi mettere la vostra firma nel commento. Come appena spiegato.

Aspetta, aspetta… sono appena rientrati quelli del 2.0, ecco allora qualche informazioni anche per loro. Se volete scrivere qualcosa in merito ad un commento già pubblicato è meglio se cliccate su Rispondi in modo che così si capisca meglio che volete intervenire proprio in quel punto.

Ecco pronto un esempio di commento con tanto di risposta.



Adesso andiamo sul raffinato. Il web è scritto anche grazie ad un linguaggio di programmazione che si chiamo HTML. E’ una sorta di lingua con la sua sintassi e le sue regole, un po’ come il latino, lo Svedese o il dialetto. Ora vi scrivo un paio di cose che si possono fare con un piccolissimo sforzo.

  • Grassetto: se, in un commento, volete mettere un testo in grassetto, dovete usare il marcatore "b". Se nel commento scrivete <b>grassetto</b>, la parola grassetto sarà in... grassetto
  • Corsivo:  stessa cosa solo che il marcatore in questione è la lettera "i": <i>corsivo</b>, la parola corsivo sarà in…corsivo.
  • Sottolineato: sempre uguale, il marcatore in questione è la lettera "u": <u>sottolineato</u>, la parola corsivo sarà in…sottolineato.


Abbiamo quesi finito questo è il pezzo più difficile ma anche il più bello:

Link attivose volete che una porzione di testo rinvii ad un link, ovvero volete che una volta pubblicato il commento questo permetta di aprire un’altra pagina da voi scelta, dovete usare questa sintassi:

<a href="http://www.google.com/">GOOGLE</a>

La frase "GOOGLE", compresa fra <a href="http://www.google.com/"> e il tag di chiusura </a> diventerà un link attivo e vi manderà al sito di Google.

Spero vi sia tutto chiaro, se volete provare sbizzarritevi pure.

Perfetto, siamo arrivati alla fine. Non dovete fare altro che premere Pubblica. A quel punto vi appare una finestra con un codice numeri più lettere che sembrano scritti da un bambino di prima elementare al secondo giorno di scuola. Inserite il codice e…
… e non succederà un benemerito niente.


O meglio il commento non sarà pubblicato (come voi sperate dopo tanta fatica) all'istante, ma sarà moderato da noi che siamo gli autori. In pratica i commenti arrivano in anteprima a noi e poi decidiamo se sbloccarli (pubblicarli), di lasciarli a stagionare un po' o di gettarli nel dimenticatoio del tempo.

La cosa è molto democratica: DECIDIAMO NOI! Punto. Semplice no?! Il Blog è nostro, come nostro è l’impegno che ci mettiamo per scriverlo. Nostre le responsabilità di quello che diciamo e nostra la prerogativa di decidere se certi commenti possono risultare lesivi o offensivi.

La cosa serve semplicemente per scoraggiare e mantenere a debita distanza i Troll. No non quelli che popolano la narrativa scandinava, ma quelli che infestano il web con la loro fiele. I famosi disturbatori.

Ad oggi non abbiamo mai censurato niente e nessuno e contiamo di non doverlo fare nemmeno in futuro, ma purtroppo non c’è mai limite alla stupidità.

Bene, ho fatto. Ora la Nonna, la Zia, lo Zio e tanti altri saranno contenti e sapranno come commentare. Altri avranno letto un paio di righe e poi saranno prontamente andati sul sito della Gazzetta della Sport e gli ultimi avranno sicuramente pensato che sono il solito saccente che vuol fare la lezioncina dal suo bel piedistallo.

C’Est le vie. Penso che però molti insospettabili che fino ad oggi non erano riusciti a commentare, avranno sorriso e riterranno questo tempo non sprecato.


Buon divertimento, adesso io vado a letto.

domenica 8 settembre 2013

Finalmente Settembre!!!

Siamo in pieno global warming (riscaldamento globale) e qui la cosa si sta facendo seria. Ieri i miei colleghi erano tutti alle prese nel rivisitare i loro ricordi alla ricerca di una prima settimana di Settembre così calda. Non abbiamo avuto una goccia di pioggia, cielo sempre sereno e il termometro tranquillo ad accarezzare i 20ºC. La mattina in biciletta basta la giacca estiva e alla sera nemmeno quella. Insomma qui dibattono sul fatto che se questi sono gli effetti del riscaldamento globale, allora non è poi così male. Io non sono dello stesso parere, ma questa è un'altra storia.


Ad ogni modo oggi, dopo pranzo, siamo andati al mercato contadino di Torshälla, che è a un tiro di scoppio da Eskilstuna, il paese del dio Thor: sapete quello col martello che zampilla fulmini, amico di Odino e di tutti gli altri del Valhalla...



Siamo andati ovviamente in bici e manco a dirlo un caldo da non credere. La fila davanti al chiosco dei gelati raggiungeva le 30 persone e tutti in giro in braga corta. Il märknad di Torshälla dura due giorni e nel mio cuore prova un po' a sostituire il vuoto lasciato dalla mancanza della Sagra di Fontana, il nostro paesino di origine.
La cosa bella è che lo scorso anno eravamo andati a fare un giro, ma c'era così freddo che dopo una mezz'ora ce ne siamo ritornati a casa. Addirittura l'Ilaria era rimasta così impressionata dal freddo che si ricordava che ci fossimo andati verso Natale (ovviamente si sbaglia, ma io manco ci provo piú a insistere).
Oggi invece tutta un'altra storia. Bancarelle piene di verdure e prodotti tipici, tanti korv och bröd e tanta gente con le guance arrossate dal caldo. 


Abbiamo fatto un bel giro e la Bea, col suo sorrisone e il suo svedese impeccabile, è riuscita a rimediare un palloncino e due spazzolini allo stand della prevenzione dentale.
Ad ogni modo, dopo una bella passeggiata, un saluto alla statua del dio munito di martello, avevamo così caldo che abbiamo deciso di andare alla ricerca di un badplats sul Mälaren. 


Ci siamo quindi avventurati tra i sali e scendi della ciclabile, costeggiando il canale di navigazione e addentrandoci dentro boschi spelacchiati. Ora, dovete sapere, che la Bea cresce, come crescono tutti i bambini. E dovete anche sapere che purtroppo il suo seggiolino non si monta sulla mia bici sgangherata. Quindi, ben presto, la zavorra ha iniziato a farsi sentire. Accaldata e affaticata, la mia Signora, ha iniziato a dubitare delle mie doti di navigazione e orientamento. Alla fatidica frase: io adesso torno indietro, ho dovuto metter mano al mio repertorio e giocarmi il mio unico asso nella manica, quello con cui l'ho conquistata. 
L'ho guardata e le ho detto: Amo, non ti preoccupare, fidati di me!
Io continuo a illudermi che funzioni ancora, ma, ormai, la mia Signora mi conosce bene e in men che non si dica ha girato la bici e ha ripreso la via per Eskilstuna. Poco male, anzi meglio così. Io non lascio mai niente a metà, quindi per stavolta non ho raggiunto il Mälaren di Torshälla, ma presto ci riproverò e sarò molto più determinato.

Sulla via del ritorno siamo passati davanti a tante casette con la siepe bassa tutta intorno e qualche albero di melo in giardino. Le piccole mele hanno un bel colore rosso e iniziano a cadere sui prati rasati. Mi è tornata in mente cos'era Settembre a casa. Quelle settimane di qualche anno fa…

In questi giorni le ultime cassette di Abate venivano messe sul rimorchio e la raccolta delle pere volgeva al termine. A Luglio avevamo iniziato con il Santa Maria, pera precoce e buona solo per succhi di frutta. Poi c'era il William bianco, a Ferragosto il William rosso, e poi il Decana, la Conference e infine l'Abate. 


La Piccola (FIAT R211) scandiva il tempo con gli scoppi irregolari del suo bicilindrico e certi filari sembravano non finire mai. 


Sorrido adesso, quando nei supermercati svedesi, trovo sempre e solo la Conference. Una qualità di pere tra le meno apprezzate...rido quando penso che io e mio cugino non sapevamo se raccogliere a parte quell'unico filare di Conference che c'era o se metterlo direttamente tra lo scarto del Decana. Il famoso sadismo del destiono.
Sorrido sempre quando ripenso alla radio che non funzionava mai e all'ombrellone montato sul carro della frutta.

Non facevi in tempo a tirar su i pír ed la casca, che già il carro della vendemmia era pronto con le asce di legno da spostare ogni volta e il telo verde che poco a poco si tingeva di rosso. 


L'Ancellotta non vedeva l'ora di andare in cantina per farsi bella con la sua gradazione. Il Salamino, il Grasparossa e il Marani, aspettavano il loro turno con quei grappoli lunghi e sgranati. Le mele un po' più in là se la ridevano di gusto, tanto loro sarebbero rimaste sulle piante fino alla fine di Settembre e magari avrebbero visto anche la prima decade di Ottobre.

A volte mi tornano in mente quelle giornate, mi ricordo il sapore delle pere addentate acerbe. Mi ricordo l'odore del mosto appiccicato sulle braccia e il profumo della rugiada alle otto del mattino in campagna.
Non lo dico spesso, ma a volte tutto questo mi manca. Mi manca il sapore dell'Abate e il gusto frizzante del Lambrusco. Qui non riesco a trovarli, ma non è questione di Svezia. È questione che tutto questo non c'è più. Non ci sono più quei filari, quelle cassette, quei vigneti. E le persone che con me si graffiavano le mani tra i rami delle piante...di loro ho perso un po' le tracce. La Piccola intanto, se ne sta in silenzio a godersi il suo riposo.


A volte ci sono delle cose così minuscole che in un attimo diventano infinite. Un mondo intero, tanti ricordi, tante sensazioni. Mi capita di raccogliere una pera dal cesto della frutta al supermercato e questa diventa pesante come una macigno, e mi devo fermare e mi perdo in sensazioni che il tempo non sbiadisce.

Il potere dei ricordi arriva d’un tratto come un pugno nello stomaco; sembra accarezzarti, in principio, ma poi ti stringe e ti fa mancare il respiro. Perché quegli odori, quei sapori, quei gesti sono ancora tutti lì. Ti sembra di poter allungare una mano e di poterli afferrare, ma poi capisci che si allontanano come il vento. Che le tue mani accarezzano l’aria e che tutto quello è un posto che esiste solo dentro di te.







Giusto per concludere ci lasciamo andare a un OT (off topic, un fuori tema). Un Settembre di una trentina di anni fa, due ventenni decisero di darsi la mano, di entrare in un chiesolino e di promettersi che quelle mani avrebbero continuato a stringersi fino a quando il loro respiro li avesse accompagnati. Se oggi sono qui a raccontarlo è anche frutto di quel giorno. 
Auguri, Nonni!

giovedì 5 settembre 2013

... ma non succede mai niente!

E poi dicono che da queste parti non succede mai niente.
Ieri arriva Obama a Stoccolma, giusto per ricaricare le batterie prima di andare a fare a schiaffi con Putin al G20. A Stoccolma sono arrivati tutti i primi ministri della Scandinavia. Ovviamente, vi chiederete voi, avranno parlato della crisi europea, dell’imminente guerra siriana o di quanto piaccia a quelli della NSA fare gli spioni dietro ai loro computers. Macché fonti rinnovabili, riscaldamento globale e queste cose qui. Va beh, eccovi alcune risposte (se così si possono chiamare) dell’abbronzato Chicago boy, rubate dal blog di Franco.

La cosa più bella è stata che la famiglia reale (Gustavo e consorte), appena saputo della visita hanno organizzato subito una gita fuori porta e se ne sono venuti in quel di Nyköpping, Katrineholm ed Eskilstuna. 


Tra l’altro il buon Gustavo ha anche pensato di farci visita in ufficio per la fika delle tre e poi si è fatto una birretta alla Ölkulturer.


Bravo kungen, un po’ di sano snobismo nobiliare elitario fa sempre bene! Ah giusto per la cronaca, qualcuno ha anche protestato perché una decina di agenti sono stati impegnati per fare da scorta al buon Gustavo. Cioè capite?!? Dieci poliziotti !! Dieci, cinque più cinque... io, più vivo in questo paese e più rimango confuso. Pensavo fosse finita qui, e invece, oggi in centro, ti portano a spasso un bel pachiderma africano. Non ci credete? Ok allora guardate qui! Straordinaria l’espressione dei due signori seduti sulla panchina al minuto:1:17.



Non oso pensare cosa ci riserverà il domani. Magari decidono di saltare la fredags fika…. 
...seeeeeee manco se sbarcassero gli alieni!!!



Notte, va.

domenica 1 settembre 2013

Certe settimane sono un po' così

Uff…ci sono settimane che pesano come macigni e questa ha avuto le seguenti proporzioni:

Dunque dopo due settimane di dagis (scuola materna) con la Bea che tutte le mattine non vedeva l’ora di andare dei suoi compagni, qualcosa doveva pur succedere. E infatti, complice il rinfrescarsi delle temperature e qualche sudata al parco, ecco arrivare un bel raffreddore con tanto di tosse e qualche linea di febbre.
Una bella settimana in  casa ammalati!
Come al solito la mia Signora si è beccata tutto il peso e, anche stavolta, è rimasta a casa quasi il 90% del tempo con la Bea che ogni giorno rincarava sempre più la dose di capricci, lacrime e dispetti. Verso giovedì avevamo ormai raggiunto DEFCON 3, la soglia di imminente attacco.

Poi quando si dice piovere sul bagnato… al lavoro qualche impegno più del solito ha favorito la mia assenza da casa e come se non bastasse quelli del Komvux hanno anche spostato gli orari delle lezioni fino alle 20:45: una pacchia! Un paio di emicranie non ce le facciamo mai mancare (giusto per rimanere in allenamento) così agitando un po’ il tutto si ottiene un bel cocktail esplosivo.

Va beh, hai voluto la bici? E allora pedala!

Per il resto tutto nella norma, i soliti incendi, un po’ di vandalismo e qualche morto ammazzato. Ah si già questa settimana, penso fosse Mercoledì, alle 17:00 di sera, proprio all’uscita di un Vårdcentralen locale, hanno scaricato un bel revolver sul capo dei Black Cobra, la banda malavitosa più in voga ad Eskilstuna. E dire che quelli del centro sanitario lo avevano appena visitato ed era in perfetta forma. Della serie: vorrai mica morire sano?!
Cerco di sdrammatizzare perché altro non possiamo fare. Adesso la polizia si da un gran da fare, pattuglie sempre in giro e azioni di repressione in pieno giorno, ma penso che terminato l’effetto show per calmare la popolazione, tornerà tutto nella norma.

Giusto fornire per qualcosa di piú oggettivo vi segnalo questo link.
Il post fa parte di un bellissimo Blog scritto dal Sig. Franco. Ve lo consiglio vivamente.
Se siete alla ricerca di una visione oggettiva, di analisi senza preconcetti e di tante informazioni sulla Svezia qui da noi siete completamente fuori strada. Fate inversione a U e iniziate a leggere qualche post di Franco. La cosa più interessante, secondo me, è la dimensione storica e la conoscenza profonda degli eventi narrati. Buona lettura.
Ovviamente per chi volesse rimanere, noi offriamo sempre popcorn e patatine.


Chiudo con l’ultima riflessione che questo benedetto mal di testa mi concede. Questa settimana è venuta a mancare una persona speciale. Una di quelle che il tempo non ti fa dimenticare, che fissano i ricordi e li consegnano alla eternità. Di fronte alla morte si è sempre impotenti ma lo si è ancora di più quando non si può condividere la sofferenza con chi rimane da questa parte. Avrei voluto essere a quel funerale solo per dirle grazie, insieme alla mia famiglia. Non sono riuscito a farle conoscere mia figlia e questo mi dispiace molto. Le dedichiamo questo, il primo vero disegno di Beatrice, espressione pura e incontaminata del suo spirito. 


Buon viaggio.