lunedì 30 aprile 2012

Questo quarto di secolo.


Ieri è stata una giornata speciale, anzi memorabile. Ieri la “Mamma” ha compiuto gli anni e tutti abbiamo fatto festa grande!!! Venticinque per la mia signora o, come le ho detto io, un quarto di secolo! Lei era ed è, come sempre, in gran forma. Primo compleanno all’estero, in terra vichinga, con la sua famiglia in questa nuova casa.

L’inizio è stato veramente scoppiettante. Un cielo limpido e un blu paragonabile solo a quello che da noi si vede ad alta quota. Il tempo qui è così: spiovicchia per una settimana, tutto è un po’ grigio ma poi arrivano un paio di giorni da toglierti il fiato. In pochissimo l'erba è diventata verde e per la città ogni aiuola è piena di fiori. U paio di giorni al di sopra dei dieci gradi abituali e tutto ha cambiato faccia e adesso siamo in piena primavera. Bhe un bel regalo per la nostra festeggiata!
Per dirla tutta, abbiamo festeggiato alla grande, accogliendo questo nuovo giorno fin dalla mezzanotte. Infatti così è stato: grazie al mio carissimo “compagno”, che mi ha seguito fin qui in Svezia, abbiamo ballato tutta la notte. Il mio mal di stomaco, che mi segue come un’ombra, non manca mai di farmi visita ogni tanto costringendomi a frequenti incontri ravvicinati con il bagno. E così, per non farci mancare niente, la nostra festeggiata ha passato la sua nottata con una mano tesa verso il lettino della Bea, che ogni tre per due le cantava Tanti Auguri a modo suo, e un occhio verso il Papà che spesso picchiava la testa contro al muro, per cercar un qualche rimedio…

A parte gli scherzi, la mattina sole splendente e come ogni domenica, l'Ila si è preparata un mega cappuccino, da far invidia al nostro bar in Italia (Il Tabacchi) e sicuramente ai vari caffè qui di Eskilstuna. Di seguito la versione ristretta per il Papà e la Bea!



Poi eccoci a passeggio per la City. Un po’ di spesa e tanta aria frizzante a riempirci i polmoni. Il pranzo è stato veloce perché i festeggiamenti si sarebbero svolti in serata.
Alle due eravamo già fuori con l’intento di far riposare la Bea durante la nostra passeggiata lungo il fiume. E così abbiamo esplorato la parte sud di Eskilstuna. E’ incredibile, l’Ila riconosce le vie della città in base agli annunci di appartamenti e case che vede sui vari siti. Ormai potrebbe fare l’agente immobiliare in città senza problemi!
Dopo una lunga camminata serve uno spuntino, quindi perché non testare il chiosco della piazza principale??? La foto parla da sola: alle tre di pomeriggio un bel KROV!!!



Poi mi sono ricordato che qualche giorno prima mentre ero intento a correre per le vie di Eskilstuna tra la banca e lo Skatteverket, avevo visto delle case un po’ strane nel centro e allora ecco la buona occasione per vedere di cosa si trattava. Scivoliamo tra due viuzze e ci troviamo in un posto spettacolare: il primo insediamento di case da cui è sorta Eskilstuna!
Qui hanno ricavato, in pieno centro cittadino, tra palazzi e uffici, una zona verde completamente recintata, in cui sono state recuperate le antiche abitazioni in legno tipiche svedesi. Ogni casa ha una funzione storico-culturale e tutto è usato per fare lezioni sulle antiche tradizioni svedesi e della città. Cielo azzurro, prati verdi e case rosso con le imposte bianche: sembrava di essere in una favola di Dickens!
La Bea ha fatto una mega merenda in questo angolo di storia passata e poi via a correre su e giù.




Ultimamente le giornate si sono allungate veramente tanto (ormai c’è luce fino alle nove e mezzo) e ogni tanto fatichiamo a capire che ore sono. Così via ancora a passeggio fino a scoprire che ormai si era già fatto tardi. C’era una festa da preparare ed eravamo ancora in giro.
Di corsa a casa a preparare la pizza, senza aver fatto prima un salto al supermercato a prendere la torta di compleanno. Per non farci mancare niente abbiamo anche chiamato Naveen e in perfetto stile svedese, alle sette e mezzo tutti con i piedi sotto al tavolo a mangiare la nostra pizza domenicale e a fare gli auguri alla nostra festeggiata. L’Ila c’ha preso la mano con l’impasto e il forno e fa una pizza straordinaria, tra l’altro ci stiamo evolvendo dalla semplice margherita a: prosciutto e wurstel o pancetta!
L’unica nota stonata sono stati i dolci. Volevamo prendere una torta tipica ma poi abbiamo optato per alcuni dolci nel reparto pasticceria. Siamo riamasti un po’ delusi. Tanto burro e poco altro. Mi sa che da questo punto di vista abbiamo il palato un po’ troppo fino! Sti Svedesi faranno bene tante cose ma per le paste è meglio se vengono un po’ a “sciacquare i panni nell’Arno”. Per fortuna c’ha pensato Naveen che come regalo ha portato una scatola di cioccolatini, tutti extra fondente: è vero che sono un regalo per l’Ila ma qui avranno vita breve (parola del sottoscritto!).
La serate si è conclusa con un bel coro via Skype della famiglia P. L’Irene e la Sara a urlare a squarciagola “happy birthday” e la Sonia e Francesco a rimpiangere i venticinque anni dell’Ilaria, loro che qualche giorno prima avevano già traguardato ben altre mete… Un compleanno diverso, un compleanno nuovo per la nostra donna di casa.

Non ci sono stati regali speciali e un po’ mi dispiace. Qui le settimane sono sempre molto intense e a volte trovare il tempo è dura. Io e te di regali non ce ne siamo mai fatti tantissimi o forse ce ne facciamo tutti i giorni stando insieme e condividendo questa nostra vita. Mi dici sempre che spesso sono troppo silenzioso, chiuso a volte nei miei pensieri. Sto lì a da osservarti, a cercare di capire e ancora non so bene perché tu abbia voluto passare un terzo di questi tuoi primi venticinque anni con me. Ci provo a capirlo ma poi mi sfugge e so solo che sei lì a spingere avanti questo nostro carretto. Ogni volta che ho detto: <<Vado>>, mi hai risposto: <<Andiamo>>. <<Faccio>>, dicevo, e tu subito: <<Proviamo>>. <<Sono preoccupato>>, ti ripetevo, e tu mi dicevi: <<Sogna>>. <<Devo correre>>, e tu: <<Respira!>>.
Hai ragione, oggi mi hai detto che di fronte a tutte queste cose nuove che vediamo o che ci succedono ogni giorno, io reagisco non gli occhi di un umarell mentre tu hai gli occhi di una bambina che vede il mondo per la prima volta. Sono quegli occhi che ci tengono insieme, quegli occhi che nonostante passino gli anni restano sempre così profondi e così speciali. Ti dico, AUGURI, e ti dico anche grazie per aver scelto di trascorrere tutti questi giorni con noi. Uso le parole di questa canzone, mi piace pensare che chi le ha scritte lo abbia fatto perché ognuno potesse usarle per la sua esperienza….


mercoledì 25 aprile 2012

Primo colloquio conoscitivo all'asilo con Beatrice!


Sino a questa mattina ammetto che ero molto preoccupata. 
Non sapevo se essere contenta o triste per l’imminente inizio all'asilo per Beatrice.
L’asilo è più o meno a 800 mt da casa nostra, una passeggiata praticamente!
L’appuntamento con la maestra che ci avrebbe spiegato il funzionamento e fatto visitare l’asilo era alle ore 10:00.

Arrivati all’ingresso dell’asilo c’è la maestra che ci accoglie con un caldo :”hello!!”
Tolgo la Bea dal passeggino, il quale resta fuori. Entriamo e attraversiamo un lungo corridoio (che mi ricorda tanto il corridoio che c’era nella scuola elementare in cui andavo io), arriviamo in fondo e la maestra ci prega di toglierci giacca e scarpe.

Come ingresso della sezione della Bea c’è una stanzetta quadrata con tappeti colorati per terra e un cerchio appeso al soffitto dal quale scendono tanti nastri di raso colorati fino a terra.
Beatrice timida mi prende per mano e comincia ad esplorare un po’ la stanza e i giochi presenti. Prima di toccare lei qualcosa prende la mia mano e la allunga verso ciò che vuole studiare di modo che sia io la prima a toccarlo! Non si sa mai che sia una cosa proibita da toccare, così sgridano la mamma e non me!!
In poco scopre che i rasi appesi al cerchio se sfiorati uno dopo l’altro emettono un fruscìo !E quindi lei esordisce con un: “ooohhhh!!!”

La maestra nel frattempo comincia a spiegarmi come funziona il tutto, mi spiega che c’è un programma che prevede varie attività. Poi mi mostra che tipo di vestiti servono per Beatrice siccome qui, freddo, pioggia o neve, non li ferma nessuno e i bimbi stanno fuori comunque a giocare!

Poi mi mostra il bagno in cui ci sono due fasciatoi e sopra a questi c’è una lunga mensola con attaccata una piccola foto dei bimbi per delimitare quale è lo spazio di uno o dell’altra su cui ripongono i vari pannolini.
Mi dice anche che fuori della sezione dove abbiamo lasciato le nostre giacche e le nostre scarpe c’è un attaccapanni a cui appendere gli zainetti e sopra ci sono delle scatole verdi, sempre con appesa una foto dei bimbi in cui lasciare uno o due cambi, in caso di necessità!!

Poi rientriamo nella sezione e ci mostra un’altra stanza, molto più ampia piena di giochi!! In distanza vicino alle basse finestre risaltano subito delle bottiglie di plastica con dentro acqua colorata, oppure acqua con olio. Beatrice si dirige subito là, questa volta senza volere che io vada con lei! E così comincia a giocare. Poi la maestra le fa vedere una cesta piena di palle e allora Beatrice comincia a capire che quello è un posto speciale in cui finalmente può toccare tutto senza sentirsi dire: “No!!Quello no!!”

Sedute a terra mentre giochiamo con la Bea la maestra mi spiega che le varie attività dei bimbi prevedono all’interno dell’asilo per esempio la lettura di storie, l’ascolto della musica e l’utilizzo di strumenti per fare musica; mentre fuori di solito fanno attività chiamiamole stagionali e cioè per esempio, durante l’inverno appena trascorso l’obbiettivo per i bimbi è stato quello di costruire un pupazzo di neve! Invece in primavera studiano i vari fiori che sbocciano e osservano la natura che si sveglia dal lungo inverno! Poi mi spiega anche che per stimolare la mente e l’inventiva dei bambini fanno molti “esperimenti”, cioè pocci con l’acqua!

Visitiamo anche la stanzetta in cui i bimbi la mattina si riuniscono per fare l’appello. Ed è lì che vediamo un tabellone in cui ci sono le foto dei bimbi presenti quel giorno a scuola, a fianco invece c’è una mensola su cui sono poggiate varie scatole. Una per esempio è una scatola/casa! La maestra mi spiega che tutte le mattine praticamente mentre fanno l’appello, per parlare un po’ raccontano o la storia di ognuno di loro.
Quindi: "Sofia è presente?" "Si"! Bene, allora va sul tabellone; "Marco è presente?" "No!" "Perché?" "E’ a casa", allora va nella scatola/casa! E così via…

Dopo circa una mezzoretta Beatrice ha preso un po’ confidenza e dopo aver studiato in silenzio tutto quanto, e quindi i nuovi giochi e i bimbi che sono fuori a giocare, si alza da sola, prende una pallina e va in un’altra stanza da sola. Noi intanto aspettiamo a vedere cosa fa, e dopo pochissimo inizia a bussare sul vetro della finestra che dà nel giardino in cui ci sono i bimbi dicendo: “tata??pappa(che per lei oltre che alla pappa da mangiare è anche la palla!)?” Quindi ci alziamo e andiamo a vederla!! Praticamente la mia stella dolce stavo invitando i bimbi fuori a giocare con lei a palla!!

I bambini che erano fuori dopo 5 minuti, essendosi fatte le 10:40, sono rientrati per prepararsi per il pranzo e noi, anche se contro la volontà di Beatrice, siamo andate a casa!

Spiego ancora altre due cosette. Qui ogni sezione ha 15 bambini e 3 maestre. Solitamente quando fanno varie attività vengono divisi in 3 gruppi così sono seguiti meglio e soprattutto come ha detto la maestra: “15bambini insieme sono un po’ troppi, è controproducente!”

Pranzano alle 11:00 e dopo, chi vuole, può fare un pisolino in una dolce stanzetta con una parete con delle finestre, per mettere alle maestre di controllarli, piena di materassini a terra uno attaccato all’altro con sopra i cuscini e i plaid!
Per chi è abituato ad addormentarsi “dondolando” ci sono anche passeggini e carrozzine in cui le tate li spingono!
Io ho spiegato che Beatrice per dormire le basta una manina, ma non penso dormirà mai alle 12:00!! Fatico a metterla a letto a casa alle14:00/14:30 dopo che la mattina si è svegliata alle 9:00!!
Comunque nessun problema perché per chi non vuole dormire ci sono i giochi ad intrattenerli.

Dopo aver visto come è l’asilo e come funziona mi sento molto ma molto più tranquilla, e mercoledì prossimo alle 09:30 inizieremo alla grande!!
Faremo un periodo di adattamento. I primi giorni starò là con Beatrice e non staremo più di due o tre ore, poi dopo poco comincerò ad assentarmi per una 15 di muniti andando in saletta caffè per poi tornare per farle capire che a volte la mamma va via ma poi torna!
Non so se perché la maestra mi ha vista apprensiva o cosa, ma mi ha detto che non ci sono tempi per l’inserimento della bimba, cioè rispettiamo i suoi tempi, e poi mi ha anche detto che per farmi stare tranquilla, quando Beatrice sarà all’asilo io potrò chiamare tutte le volte che voglio per sapere cosa fa e come sta!! E li mi sono un po’ quasi vergognata?!?!?

Lei però essendo io a casa da lavorare potrà frequentare l’asilo solo dal martedì al giovedì dalle 09:00 alle 14:00! Per noi va benissimo!

Altra cosa molto simpatica, appena arrivate dopo esserci presentata lei mi ha detto: “io e le mie colleghe eravamo preoccupate quando ci hanno detto che sarebbe arrivata una bimba italiana!!” 
Sapete perché?!? Perché in Italia ci teniamo alla “moda” e a vestirci sempre bene e quindi lei si è scusata per essere vestita un pò così!! Era poi vestita in modo normalissimo, Jeans e felpa!
Poi quando mi ha chiesto dove lavoravo in Italia è proprio scoppiata a ridere e mi ha detto: "ah, ok fantastico!!" Io per chi non lo sa, lavoravo come impiegata per Marella (Max Mara Fashion Gruop)!

lunedì 23 aprile 2012

Guardiamoci un po' intorno.

Dal primo giorno in cui siamo partiti eravamo molto incerti sulla nostra sistemazione ad Eskilstuna. Avevamo preso l'appartamento a scatola chiusa e non eravamo certi né del suo stato né della sua posizione. Eskilstuna è una città industriale piena di aziende metalmeccaniche e come tutte le città ricca di immigrati ormai da ogni parte del mondo.
Quando siamo arrivati non ci abbiamo messo molto a capire che l'appartamento era in buono stato e la palazzina ben tenuta, ma la zona non era di certo tra le più "vip" della città. Infatti dietro a noi ci sono parecchie palazzine stile "anni 50": poca forma e solo sostanza.
Avevamo quindi preventivato che questo sarebbe stato il nostro primo appoggio per l'arrivo, ma poi avremmo provato a guardarci intorno per scoprire un po' meglio le varie zone della città ed eventuali nuove e migliori  sistemazioni.

Sabato una piccola perlustrazione nelle zone interne del quartierino ci aveva lasciato un po' spiazzati e con un lieve senso di smarrimento, la domanda che ronzava nella mia testa e in quella di Alle era: “cerchiamo un nuovo appartamento???” A volte ci lasciamo un po’ prendere dalle prime impressioni e quindi abbiamo deciso di ragionare a sangue freddo ed effettuare un tour per la città decisi a scoprirne ogni angolo.

Non è male qui dove siamo, però le palazzine dietro le nostre non sono il massimo da vedere e l’asilo di Beatrice è in una zona non proprio bella, nel senso che è abbastanza isolato. Abbiamo quindi pensato a quando questo inverno al buio, la mattina dovrò portarla da sola.

Il risultato è stato positivo direi! Abbiamo realizzato che la zona in cui siamo non è poi così male! Noi qui siamo ad appenda 1 km dal centro e vicino a vari supermercati. Le nostre palazzine hanno molto spazio l’una dall’altra e molto verde intorno.
In centro i condomini sono molto attaccati l’uno all’altro, mentre altre zone simili alla nostra sono molto più lontane dal centro e dai vari servizi!

Un semplice giro in macchina può farti sentire molto meglio!

Abbiamo quindi pensato che qui dove siamo va benissimo: appartamento spazioso e luminoso, ascensore, varie comodità e balcone! A proposito di quest’ultimo questa estate faremo una prova, dopo averlo un po’ attrezzato, per capire se vale o no la pena chiedere all’agenzia che ci affitta casa di chiuderlo a veranda per la prossima estate!!
E se con l’asilo non ci troveremo bene per vari motivi chiederemo proveremo a chiedere se molto gentilmente potranno darci una mano per cercarne uno in una zona un po' migliore!

Piccole formichine crescono.

Finalmente ci hanno dato la splendida notizia che Beatrice potrà iniziare l’asilo a Maggio! Così portà giocare con bambini coetanei!! E’ una bimba a cui piace molto stare in compagnia e non ha paura se non conosce nessuno, lei va e comincia in qualche modo a fare amicizia. E’ meravigliosa!! E poi così si staccherà da me un pochino.  In questo mese in cui siamo solo noi 2 durante il giorno si è ri-attacata tanto a me e a volte la sera fa i capricci se deve fare qualcosa con papà! Perciò sono contenta che vada a scuola!
Imparerà nuove regole e soprattutto imparerà a stare in mezzo ai bambini e non solo ai grandi come è stato sino ad ora!

In quest’ultimo periodo è cresciuta tanto. Adesso passa le sue giornate a chiaccherare (logicamente dice tutte cose insensate) e ad imitare i miei gesti e quelli di Alle!


Il problema è che ti imita anche quando la sgridi, perciò ha imparato a soffiare, a battere le mani sul tavolo, a fare il gesto di “ma cosa fai”!
Ma poi è anche tanto dolce quando mentre io lavo i piatti lei vuole un canovaccio per “asciugare” i tegami!!
E’ proprio bello vedere quanto è diventata grande!
Poi però tranquilli che fa anche sempre un sacco di capricci!! Soprattutto adesso il problema sono le “pepe” nuove!!



Durante l’arco della giornata quando passa davanti al porta scarpe le vengono in mente e via che inizia a piangere, logicamente senza lacrime, dicendo: “mama? Pepè!!!” e quando io ledico : “No Bea lo sai che in casa non si può”. Inizia una tragedia infinita…."

Adesso ha anche imparato cos’è il profumo! Quindi ogni mattina mentre la vesto indica i suoi polsi e con le ditina indica il suo collo!! Sa che si da lì! Addirittura ieri mattina dopo averle messo le scarpe nuove, quando tutti eravamo pronti ad andare, comincia a chiamare Alle nella sua cameretta indicando appunto i suoi polsi, il suo collo e l’acqua di colonia della Chicco!!

La mattina appena si sveglia comincia a chiamare “mamma” con una vocina dolce dolce che ti stringe il cuore, poi allunga le braccia per essere presa e poi vuole mettersi con me nel lettone, allora io mi siedo e lei comincia a spingermi dalle spalle per farmi sdraiare, poi mi da un bacio! Poi dopo un nano secondo la fase coccola finisce e lei scende dal letto, apre la porta, indica la tenda perché vuole che io la apra e poi corre in sala e se papà la sera prima ha lasciato il computer sul divano lei lo accende e comincia a dire: “ nono palla, bom!”. Perché lei via Skype con il nonno Imer gioca sempre a palla!

Insomma anche se sono a casa tutto il giorno non mi annoio mai e non mi pesa. Ammiro in silenzio la crescita della mia principessa!

Di quante scarpe ha bisogno una formica?



Questa settimana abbiamo ricevuto la telefonata dall’asilo per fare il primo incontro con le maestre. La prima settimana di Maggio la Bea dovrebbe iniziare l’asilo e a dire il vero io e l’Ila siamo un po’ sulle spine. Insomma la nostra formichina, non l’abbiamo mai lasciata con degli “estranei” e adesso siamo qui dove noi facciamo fatica a capire il mondo intorno e non sappiamo come sarà per lei. Ad ogni modo anche in questo caso proveremo e cercheremo di superare gli ostacoli e qualora fossero troppo alti per passarci sopra, escogiteremo il modo per girarci intorno.

Intanto la Bea ha avuto una super settimana. Primo evento è stato l’arrivo della cucina. Avevamo già preso all’Ikea una set di tegami e mestoli ma mancava il pezzo forte. Così l’Ila Martedì mi dice che al supermercato c’è in offerta una mega cucina tutta attrezzata ad un prezzo stracciato e quindi… via appena rientro mi fiondo a prenderla. Apro la porta e c’è subito un sorriso spettacolare! 


La cucina è ultra rifinita con tutti gli adesivi ad impreziosirla e completa di stoviglie. L’abbiamo montata insieme e poi eccola lì a darsi da fare sui fornelli. A dire il vero la nostra speranza è anche che così la Bea ci dia un po’ di tregua nella “nostra” cucina e non svuoti continuamente tutti i cassetti con i tegami dei grandi. Ad ogni modo abbiamo fatto un affare e tutta la famigliola è stata molto contenta.



Il secondo evento è arrivato nel fine settimana. La Bea aveva bisogno di scarpe nuove, perché cresce come un fulmine, e quindi abbiamo girato un po’ per cercare un negozio che facesse al caso nostro. Dato che il tempo è stato abbastanza inclemente in questa settimana di Aprile, ho invitato Naveen con noi così poteva stare un po’ in compagnai e fare qualche giro dato che è ancora senza macchina. Dopo un giro completo del centro commerciale cittadino – il Tuna Park – usciamo delusissimi senza aver trovato niente. Diciamo che qui se uno vuole le scarpe ortopediche fatte apposta per i bambini fa un po’ fatica ma effettivamente dò ragione all’Ilaria che quello che avevamo visto non era granché. Per fortuna sulla via del ritorno ecco il negozio che fa per noi. Solo scarpe per tutti i gusti! Entriamo e la Bea ne adocchia subito un paio. Le afferra e poi le vuole provare, l’Ila, inconsciamente, gliele infila e lì esce tutto lo spirito di donnina che c’è in lei. Naveen commenta: “Ah tutte le volte che ho fatto provare le scarpe a mio figlio, poi gliele ho dovute comprare perché non riuscivo più a toglierle”. Detto, fatto! Siamo usciti dal negozio e la Bea aveva le sue scarpe nuove ai piedi: impossibile toglierle! La cassiera ha dovuto passare il codice a barre afferrando la Bea per le caviglie.

Eccola la “sigorina” che si ammira con le sue nuove “peppè”. 



Adesso abbiamo dei seri problemi, perché le vuole tenere tutto il giorno e picchia i piedi sul pavimento per fare rumore. Corre in continuazione e quando proviamo a spiegarle che è ora di toglierle, non c’è verso: “pianto e stridore di denti”.
Va bhe non ci possiamo lamentare. Dopo tutto, l’abbiamo sottoposta a vari cambiamenti da inizio anno e lei non ci ha mai fatto tribolare. 

Dai formichina, c’era una pubblicità (ahimè di diversi anni fa) che diceva: “Ne devi fare di strada bimbo se vuoi scoprire com’è fatto il mondo”. E allora Bea, compreremo tante altre scarpe per te e per noi e faremo tanti passi e tanta strada insieme.


domenica 22 aprile 2012

Passano, passano...


A volte il destino è proprio strano, si dice “Dio li fa e poi li accompagna”, e in questo caso è proprio vero! 
Questo post è dedicato a Francesco e Sonia che per noi sono un po’ come una seconda famiglia. Diciamo che sono il nostro alter-ego, sotto tutti i punti di vista.
Sono quelli che forse soffrono di più la nostra distanza anche perché le rispettive proli (tre donnine che tutte insieme non arrivano a fare dieci anni, ma che ogni volta che vedono un computer accendersi sembra che ce l’abbiano già nel sangue), non ci permettono pienamente di dialogare su Skype. E poi se ci mettiamo gli orari e gli impegni serali tra un bagnetto e una favola, di tempo ne rimane ben poco.
Bhe il tempo oggi ve lo regaliamo noi. Vi regaliamo questo momento, questa pausa che ci prendiamo per farvi gli auguri e per dirvi che ci mancate anche voi. Li facciamo oggi che non è il compleanno di nessuno dei due, nel girono di pausa che da sempre scandisce le vostre e le nostre vite. Così nessuno dei due è scontento e mettiamo tutti pari!
Facciamo gli auguri a Francesco che, come avrebbe detto il sommo poeta “Nel mezzo del cammin della SUA vita SI ritrovò per una selva oscura che la diritta via era smarrita…”. Ricordati sempre che dopo inferno e purgatorio, c’è sempre il paradiso e come recitava un cartello quel dì di Giugno: SANTO SUBITO! Un po’ di beatitudine, caro mio, non te la toglie nessuno. Vorremmo solo permetterci di darti qualche consiglio dato che ormai il 3 davanti agli altri numeri sta diventando una consuetudine. Per quest’ anno vediamo di lasciar perdere il vaccino influenzale, cerchiamo di tenere un po’ meglio la tua povera bici e ogni tanto, ma proprio quando sei arrivato, un bel bicchierino di lambrusco te lo puoi fare alla faccia nostra.
Per la signora invece, un occhio di riguardo. Sappiamo che le abbiamo fatto un brutto scherzo lasciandola così in fretta e furia e che quel sorriso a denti stretti lasciava intravedere un po’ di magone. Dai su, siam qua a scriverti e le distanze son tutte relative. Pensa sempre che door-to-door sono meno di sei ore (te l'abbiamo scritto in inglese per farti fare pratica!). Ad ogni modo vorrei dirti di lasciare un po’ l’accelleratore perché ormai mi hai staccato e non riesco più a raggiungerti. In principio ci dividevano pochi mesi orami son già più di diec’anni. Dove vuoi arrivare???

Dai ragazzi, forza e coraggio, molte cose le lasciamo tra di noi e tra i nostri pensieri. Ci basta poco per capirci a noi e qui non c’è distanza che tenga. Un bacio enorme e un abbraccio lunghissimo.
Non passa giorno che non siate con noi. Ogni momento della giornata pensiamo a come sarebbe se… a cosa avrebbero fatto loro, a come sarebbe stato bello se ci fossero stati… avremo un sacco di cose di cui parlare. Noi come tradizione continuiamo a farci la pizza tutte le domeniche sera, sapendo che in una piccola frazione, di un paesino di campagna c’è un’allegra famigliola che sta facendo lo stesso. AUGURI e a presto.



Vorrei lasciare queste due righe alla Sonia in merito a questioni tecnologiche. Dunque ci siamo lasciati che non sapevi ancora usare il cellulare nuovo e abbiamo dovuto configurarlo prima di partire. Poi adesso dici che non riesci a scrivere dei commenti sui post. Volevamo farti notare che tuo marito, zitto zitto, si è già messo tra i lettori fissi e anche con Skype se la cava meglio di te, quindi per cortesia vediamo di colmare questo divario. Se proprio non riesci fatti spiegare come si fa dall’Irene, lei sicuramente può aiutarti!!!

Burocracy


Colgo l’occasione per agganciarmi al commento della Dorella in merito al “lambrusco scappato”. Lunedì scorso abbiamo fatto una full immersion tra le varie procedure che gravano sugli immigrati su suolo svedese.
Mi era arrivata la lettera che la mia carta d’identità svedese era pronta. Qui l’ID è più sofisticata di un badge della NASA. Cip elettronico integrato, foto 3D e filigrana contenente scansione della foto incorporata. Non a caso costa circa 400sek. Ad ogni modo tutto pronto, avevamo già fatto il nostro programmino. Uscita dal lavoro anticipata e tappe fisse:
-          Skatteverket per ritiro ID e richiesta per carta d’identità per l’Ila.
-          Banca per apertura conto corrente.
-          Centro Servizi del comune per iscriverci al corso di lingua (SFI).

Pronti via il primo passo sembra facile, in un attimo mi consegnano la mia carta d’identità, eccola:




Poi la meravigliosa macchina dei servizi svedesi inizia ad incepparsi. Quando chiediamo la carta d’identità per l’Ila mi comunicano che l’ufficio centrale ha sbagliato la procedura per il rilascio del suo personnummer e quindi ci tocca rifare la domanda e aspettare altri dieci giorni.
Io di latino non ho proprio niente, ma ogni tanto cresce in me un senso di insofferenza e il sangue inizia piano piano a scaldarsi. Difficilmente riesco a reagire alla svedese, rispondendo: “ Oh si, avete sbagliato? Non c’è problema, fate con comodo, capisco perfettamente…”.
Mannaggia senza il personnummer dell’Ila il nostro programma andava a farsi benedire. Infatti…
Esco abbastanza deluso… il mito della super efficiente Svezia si è fatto più sottile. Ad ogni modo attraversiamo la piazza ed entriamo in banca.
Anche qui luci ed ombre. Subito hanno un po’ la puzza sotto al naso, ma poi quando dico che ho un posto di lavoro in un’azienda sveese si fanno tutti più cortesi. Ovviamente mi dicono che il conto non possono aprirlo subito perché ci vuole un documento dalla nostra banca in Italia (penso – questi immigrati Italiani che se ne vanno in giro per il mondo a riciclare denaro sporco della malavita!!!!). Comunque la buona notizia è che il conto può essere intestato a entrambe e non dobbiamo aspettare il personnummer dell’Ilaria. Bhe almeno questo mese (forse) riusciranno ad addebitarmi lo stipendio (speriamo).
Ultima tappa all’Eskilstuna Service Center. Dopo aver litigato con la mia dolce metà sull’uso del navigatore in modalità “pedonale”, grazie al suo rinomatissimo senso dell’orientamento (ogni volta mi ripete che lei alle scuole medie era un fenomeno in orientiring e che se la paracadutassero nel Borneo con una bussola in mano sarebbe di sicuro capace di trovare la strada di casa!!!). Comunque, il Service Center è sulla via principale di Eskilstuna e dopo un po’ ci siamo arrivati. Ovviamente al momento della consegna dei moduli per l’iscrizione mi confermano che per me non ci sono problemi ma per quello dell’Ilaria dobbiamo aspettare il suo personnummer.  Ecco perfetto, impreco ancora un po’ contro quelli dello Skatteverket.
Tra l’altro mi in tutti gli uffici in cui siamo andati e anche in banca gli impiegati affannavano un po’ con l’inglese e più di una volta ci hanno detto che facevano fatica a spigarsi. Capisco che siamo noi che dovremmo parlare svedese e che se facessi un parallelo con il nostro paese, non so quanti impiegati pubblici di una media cittadina parlerebbero in modo fluente l’inglese, ma anche qui la credenza che in Svezia l’inglese è quasi come una prima lingua, vacilla un po’. Ad ogni modo ripeto, siamo riusciti a spiegarci e a capire tutto!
Terminato il pomeriggio, arriviamo a casa un po’ frustrati: non è facile capire tutte le procedure, districarsi tra moduli in svedese e parlare sempre in inglese. Per di più la delusione di dover ripetere parte della trafila ci ha abbattuti un po’. Comunque traiamo alcune conclusioni da questa esperienza:

1_Non tutti sono perfetti. Anche in Svezia sbagliano e sbagliano anche per procedure che sono l’ABC. In questo caso pensare all’impiegato/a dell’URP di Rubiera, che senza battere ciglio, riesce a risolvere il problema del “lambrusco scappato” mi ha fatto un po’ inorgoglire della mia italianità. Italia-Svezia 1-0!

2_Legge di economia reale: quando sei tu che dai dei soldi ad un altro (Banca) non c’è problema di codici fiscali o Personnummer, basta dire che hai uno stipendio fisso e in un attimo il conto è fatto. Se invece sei tu che devi ricevere un servizio (Service Center), le cose cambiano e allora ti serve la carta bollata il codice fiscale, la firma del console e se fosse possibile anche una raccomandata dal capo dello stato controfirmata dal primo ministro.

3_La Bea merita un premio! In tutto questo trambusto ( ah ho dimenticato di dire che abbiamo fatto il tutto rigorosamente a piedi + passeggino) lei non ha detto beo. E’ stata con noi guardandosi in giro e osservando tutto. Mai un pianto o uno scatto per scendere dal passeggino. Mai un lamento. Grazie stella.

lunedì 16 aprile 2012

Benvenuto letto!


Woow, altra settimana bella tosta! Dunque siamo partiti con il Lunedì di pasquetta e fin qui tutto bene. Passeggiate in centro, un po’ di spesa qualche gioco con la Bea, insomma tutto tranquillo.
Poi ecco la prima prova per me e per l’Ilaria. Prima di Pasqua mi avevano chiesto se potevo andare con qualche collega a Braås, nel sud della Svezia, per alcune riunioni e una serie di prove da fare in quello stabilimento. Ovviamente non potevo rifiutare visto che mi stavo occupando del problema e quindi eccoci di nuovo con la valigia in mano per una paio di giorni lontano da casa.
Il programma prevedeva partenza il pomeriggio di Martedì e rientro il Giovedì sera. La parte che mi preoccupava di più era lasciare l’Ila e la Bea a casa da sole dopo appena una settimana dal loro arrivo.
L’Ila però si sentiva già abbastanza tranquilla e quindi sono partito tutto sommato sereno. Sono andato con alcuni colleghi in macchina e ho avuto modo di ammirare i paesaggi svedesi lungo i circa 500km di strada che separano Eskilstuna da Braås. E’ veramente uno spettacolo. Adesso la primavera sta arrivando e i boschi e i prati si stanno rinverdendo. Qui è tutto un susseguirsi di laghi e foreste. Gli Svedesi non ci fanno più caso ormai, ma io sono rimasto incollato al finestrino della macchina per ore.
La mini-trasferta è andata bene. Riunioni interminabili con colleghi Svedesi e Tedeschi. Niente di trascendentale ma tutto sommato interessante. Lo stabilimento è stato costruito sulle rive di un lago e tutto intorno ci sono delle piccole colline. Quasi tutti gli uffici hanno una finestra e questa visuale mette decisamente di buon umore.
Le uniche problematiche le ho incontrate quando alle ore 18:00 i colleghi di Eskilstuna hanno pensato bene di andare a cena. Alle 18.00!!!! Cioè, da noi anche le galline si rifiutano di cenare a quell’ora!!!
Va beh, alle 19:00 già tutti cenati, un paio d’ore a finire alcuni lavoretti sul computer e alle 21:00 tutti pronti col pigiama per andare a letto. Se penso che con la Bea facciamo fatica ad addormentarci prima della undici, quasi mi viene da ridere… Ho anche ampliato la mia conoscenza del cibo Svedese, che è sempre molto ricercato e con ottimi accostamenti. Ora non so ripetere esattamente il nome dei piatti che ho assaggiato ma prometto che presto pubblicherò qualche post in merito.
La sera del Giovedì sono arrivato abbastanza tardi ma la Bea era ancora sveglia ad aspettarmi, alla faccia dei bambini svedesi che alle otto e mezzo sono già sotto le coperte. Mi ha fatto mille feste e non voleva più smetterla di giocare. Voglio anche dire brava, anzi bravissima alla mia signora, che dopo solo pochi giorni qui in terra straniera è rimasta a casa da sola con la Beatrice e non ha fatto una piega.
La settimana dal punto di vista meteorologico ha visto alti e bassi: se il Giovedì è stato caratterizzato da un bel sole con nuvole veloci che attraversavano il cielo, il Venerdì non ha mai smesso di piovere. Venerdì era anche il 13 e per i più superstiziosi non è che fosse un gran giorno.
Noi non diamo molta importanza a queste credenze ma il nostro giorno nero ce lo abbiamo avuto il Sabato. Avevamo prenotato la lavanderia per le prime tre ore del mattino e così alle 8:00 già tutti pronti in assetto da combattimento. L’Ila non si è trattenuta e via con le lavatrici. Purtroppo dobbiamo ancora prenderci la mano e quando è stato il momento dell’asciugatrice qualcosa non è andato per il verso giusto. Quando sono andato a recuperare la roba, buona parte non era completamente asciutta e quindi… quindi eccoci ad improvvisare degli stendini in casa con roba appesa un po’ ovunque. Per fortuna che verso le 11:00 è arrivato un bel sole e abbiamo potuto sfruttare il terrazzo come meglio potevamo. Se non altro per tutta la casa (e anche sul pianerottolo) c’era un bel profumo di bucato appena fatto.



Ma come si sa le sfortune non vengono mai da sole e infatti… nel pomeriggio siamo tornati all’Ikea, decisi a terminare la questione “letto”. Finalmente abbiamo trovato un letto che non avesse già inclusi i materassi, dato che noi avevamo già i nostri gelosamente portati da casa. E allora via, solito tuour per i salotti e le cucine Ikea e poi giù nel magazzino a ritirare il letto. Quando ce l’hanno consegnato sembrava uno scherzo. Il pacco era circa 200x20x20cm, una roba da non credere dal gran era piccolo (uno di questi giorni vorrei scrivere una lettera ai progettisti Ikea per fargli i complimenti per l’immenso lavoro di ricerca che fanno sul packaging)! Ad ogni modo dopo aver pagato, caricato il tutto eccoci di nuovo al settimo piano con l’ennesimo scatolone marrone e l’odore del legno Ikea che si mescolava con i fiori di lavanda del bucato steso. La giornata era così bella che mi dispiaceva stare in casa, soprattutto perché avevamo già passato mezzo pomeriggio all’Ikea. Quindi eccoci pronti di nuovo, tutti imbacuccati alla scoperta di un nuovo quartiere di Eskilstuna. Di ritorno finalmente eravamo tutti contenti perché finalmente avremmo avuto il nostro letto e i materassi avrebbero potuto staccarsi dal pavimento.
Dopo circa mezz’oretta di “svita e avvita” ecco che la struttura era montata. La Bea che saltava di qua e di là e la mamma che non stava più nella pelle per poter sistemare le lenzuola in modo decente sul letto. Ultimo passo, prendo le doghe inizio a stenderle sulla struttura e, e …, e … “Questo letto non sà da fa, né ora né mai”, le doghe non erano della misura giusta, troppo lunghe! Troppo tardi per tornare all’Ikea, troppo grande la delusione per il nostro letto incompiuto! Uno spettacolo rimettere i materassi sul pavimento con intorno le sponde del letto, proprio ad altezza fronte…



La Domenica per fortuna, l’ondata di sventura, sembra essere passata e così eccoci di nuovo sulla via di Västrås per sostituire le doghe! Ah Ikea o la ami o lo odi! Io inizio più a pendere per la seconda.
Ad ogni modo la giornata è stata un successo. Alla fine chi la dura la vince. Il letto è stato ultimato: dopo circa due mesi: mission completed! Per festeggiare, l’Ila ha preparato la pizza e abbiamo invitato Naveen a passare la serata con noi. Una pizza da campioni, niente da dire. Mancavano solo Francesco, la Sonia e le loro bimbe e sembrava quasi di essere a casa. 

Saremo dei provincialotti ma certe abitudini sono dure a morire e la pizza domenicale è una di quelle!

martedì 10 aprile 2012

Veder volare una Farfalla


Glåd Påsk, anche se in ritardo! Al termine di questo lunghissimo fine settimana diciamo a tutti di aver passato una buona Pasqua e un buon inizio di primavera.
Oggi voglio fare alcune riflessioni ad alta voce e mi scuseranno in molti se probabilmente scivolerò nel banale. A volte però quello che è scontato per tanti non lo è per altri.
In questo mese ne sono successe veramente tante e i cambiamenti hanno scandito le nostre giornate. Ormai sono diverse settimane che sono partito e la distanza a volte viene a farsi sentire e bussa durante alcune parentesi della giornata. Le festività, si sa, sono un momento in cui ci si ritrova e più o meno si riesce a stare con parenti e amici. Quest’anno abbiamo passato una Pasqua molto intima, la famiglia Carnevali-Bertani sola soletta. Abbiamo fatto molto cose e il pranzo è stato veramente un successo, anche se come si sa, la gioia è più grande se la si può condividere!
In questi giorni, inoltre, abbiamo avuto due eventi non trascurabili. Uno per parte! Si è iniziato con il compleanno della nonna Paola e si è finito con quello del nonno Imer. Purtroppo non eravamo là a spegnere le candeline con loro ma ce l’abbiamo messa tutta per videochiamarci e per sentirci vicini. Di nuovo AUGURI!!!



Proprio questi momenti hanno fatto scaturire in me alcuni pensieri. Quando ho rivisto la Beatrice dopo oltre un mese, qui in Svezia, mi sono stupito di quanto fosse cambiata e cresciuta. E’ impressionate la rapidità con cui stia abbandonando il suo nido di “seta” e stia diventando sempre più farfalla. Ero contento che fosse lì e allo stesso tempo dispiaciuto per essermi perso quel suo mese di vita.
A tal proposito ho come un po’ di mal di pancia quando penso ai nonni e alla distanza che abbiamo messo tra noi e loro. La Beatrice è stata una magia per tutti e anche se i primi mesi c’ho messo un attimo a capire cosa realmente stesse succedendo, bhe poi l’ho visto negli occhi degli altri e poco a poco le preoccupazioni si sono alleggerite e si è fatta spazio la gioia e la soddisfazione. La Bea è decisamente un dono e lo è per noi e per tutti quelli che ci sono accanto.

Ho visto i miei genitori tornare a quando avevano poco più di vent’anni e due monelli da domare. Li ho visti sereni senza più la preoccupazione dell’essere genitori per la prima volta ma con la consapevolezza e l’esperienza che tutti i nonni hanno. Ho visto il desiderio di afferrare ogni sorriso della Bea, sapendo bene che il tempo passa in fretta e un sorriso così vale mille fatiche, sacrifici o rughe che il tempo ha lasciato cadere qua e là. Ho visto il nonno arrivare a casa in fretta e bussare alla porta con gli occhi di chi sa che quel momento spazzerà via lo stress di tutta la giornata e quella risata renderà la sera un po’ più speciale. Ho visto la nonna, così orgogliosa di questo suo ruolo. L’ho vista sistemare casa presto per poter avere il tempo di stare con lei tutto il resto della mattinata. E non vedere l’ora di infilarle la giacca e vederla correre fuori e ridere e giocare. Ho visto lo zio, che i primi giorni in cui era nata Beatrice faticava a capire come andasse tenuta, e poi adesso strapazzarla e prenderla in braccio e farla scherzare.

E poi ci sono gli occhi di chi dopo tre figlie ha recuperato tutta la forza di quando si era ragazzi e c’erano tre bambine e c’era da correre e nonostante tutto non mancava mai la carezza o il gesto d’affetto. Ho visto l’orgoglio di una mamma, nel riprendere tante cose, gelosamente custodite, che erano servite a lei e che ora erano lì per la propria figlia. E che bello essere mamma e nonna allo stesso tempo! Essere lì al cellulare per ogni dubbio per ogni parola. Quanta sicurezza da una parte e quanta gioia nel sentirsi così d’aiuto dall’altra. Alla fine ho visto un nonno rinascere e ridurre distanze sconfinate con un sol passo. L'ho visto non poter trattenere il sorriso e le emozioni a chi le ha sempre tenute un po’ dentro. Ho visto lo sforzo silenzioso nell’abbandonare vizi tanto “cari” con la certezza di poter star meglio, per la propria famiglia, per la propria figlia e per la propria nipote.

Ho visto i miei amici essermi vicino in ogni momento e accompagnare me e l’Ilaria fin dal primo giorno della gravidanza. Ho visto le loro figlie correre da noi per poter passare qualche ora a giocare con la Bea. Le ho sentite sillabare il suo nome e piano piano farlo diventare un suono.

Tante cose ho visto e tante altre mi porto dentro…Ora però questo mio mal di pancia sta nel fatto che le nostre scelte hanno ridotto in parte la gioia di queste persone e so perfettamente quanto costi l’essere lontano da noi e dalla Bea. Quel pensiero dell’essermi perso quel suo mese di vita, si allarga e arriva la certezza che non potrò recuperarlo, come ahimè non potranno recuperare tanti momenti lontano da lei le nostre famiglie e i nostri amici. Mi dispiace e anche se ci si sente quasi quotidianamente so per certo che questo mio mal di pancia non passerà così in fretta, perché le cose belle sono difficili da lasciare e quando si lasciano resta sempre un gran vuoto.

Ce la mettiamo tutta per dire quel che succede e per tenerci in contatto. Vorrei poter fare di più ma non è sempre possibile riempire tutti gli spazi. Sicuramente non smetteremo mai di rendere tutti partecipi della nostra, ma soprattutto della sua vita. Non per “mostreggiare”, ma per poter regalare qualche parola a chi ogni tanto sente la mancanza della propria nipote. Magari con qualche foto e una buona parola passa un po’ quel senso di lontananza e, dopo un bel respiro, si pensa a quanto sia bello veder volare una farfalla.


sabato 7 aprile 2012

Menù Pasquale!

Oggi io e Beatrice abbiamo festeggiato la nostra prima settimana in Svezia!
Domani sarà Pasqua e sarà la prima che non festeggio a casa.

Nei giorni scorsi abbiamo deciso di invitare a pranzo Naveen, il collega di Alle. Dopo qualche perplessità abbiamo deciso che il menù sarà:

  • antipasto: parmigiano con aceto balsamico
  • primo: rosette
  • secondo: filetto con rosmarino e aceto balsamico
  • dolce: torta di mele.
Una cosa molto semplice ma che possa andare per tutti, anche per la mia principessa!

Il primo dei problemi si è presentato questa mattina quando ho pensato: ma la cannella?!?!? dovè?!?!? la risposta è stata molto semplice: a casa!!!!!
Dopo aver visto in un negozio di casalinghi una cannella che dal prezzo sembrava essere d`oro ne abbiamo trovata una con un prezzo abbordabile!
Per fortuna l'abbiamo trovata, altrimenti la mia dolce metà aveva trovato una soluzione che non mi sembrava il massimo!! Martedì pomeriggio mentre stavo lavando il pavimento, devo aver usato un po` troppa forza e ho spezzato il manico dello scopettone a metà! Quindi la sua proposta era stata quella di usare il manico di legno spezzato??!! Ma secondo voi? Giusto Alle poteva trovare una soluzione del genere! Comunque per fortuna abbiamo trovato la cannella!


Il secondo problema si e` presentato quando sono andata ad aprire la confezione della farina per cominciare ad impastare. Non e` semplice nei vari supermercati capire cosa è un certo prodotto e infatti non ho idea di che farina abbiamo comprato ma di sicuro una tipo con la crusca, non macinata oltretutto! Ho provato lo stesso per curiosità ad impastare ma il risultato non è stato soddisfacente e quindi il tutto è finito nel pattume! Alle è poi andato a comprarne un'altra di grano tenero! Quella di grano duro non l'abbiamo trovata!
Comunque la pasta è venuta buona lo stesso!



Dopo aver impiegato due ore a preparare le rosette abbiamo fatto qualche altro lavoretto in casa e poi dopo cena ho preparato la torta!
I forni di una volta devo proprio dire che sono i migliori! Poche funzioni e un risultato assicurato! Con il mio a casa, dopo tre anni devo ancora prenderci la mano!! Per fortuna questo con le sue quattro funzioni e` una bomba e mi ha cotto la torta perfettamente!
Non e` pero` stato semplice spiegare a Beatrice che la torta non era da mangiare subito ma il giorno dopo! Il mio amore è molto ingorda e golosa e ha passato tutto il tempo della cottura davanti al forno a piangere davanti alla torta, indicandola e dicendo: gnammi gnammi mamma!!
L'apice delle lacrime lo abbiamo raggiunto quando ho sfornato la torta e lei l'ha vista sul tavolo! Ha inizato con un: uuuuuuuu!! E poi: gnammi gnammi!! Ho provato a placare la sua ingordigia con un biscotto ma non l'ho convinta!



Cambiando discorso, oggi è stata una giornata fredda ma con il sole, la passeggiata di questa mattina (alla ricerca della cannella) mi ha proprio gustato. E poi per Pasqua la città è stata addobbata con vasi di fiori molto belli uguali ovunque ed il risultato è stato molto piacevole.

Tutte le volte che andiamo in centro a piedi passiamo davanti ad un negozio di giocattoli splendido pieno di lego e tante altre belle cosine.
Per ora sono io e non Beatrice che dice ad Alle: dai entriamo a comprare qualcosa!!
Nel mio animo ci sarà sempre una bimba!! Non so cosa farci!!

Ilaria

venerdì 6 aprile 2012

Una settimana diversa dalle altre.

Lunga, lunghissima settimana. Piena di eventi ed emozioni. L'arrivo dell'Ilaria e della Bea è stato stupendo. Finalmente! Il momento in cui si sono aperte le porte dell'aeroporto e la Bea mi ha visto è stato uno spettacolo. Faceva la timida ed è arrossita. E' cambiata tanto  in questo mese e adesso è molto più indipendente, è tanto che non la abbracciavo, ma in poco tempo abbiamo recuperato il tempo perso.
Abbiamo mangiato di nuovo nel nostro tavolo all'aeroporto di Skavsta e tutti hanno iniziato a familiarizzare con il cibo scandinavo.
L'Ila è una potenza. In poco tempo ha sistemato l'appartamento e lo ha reso una casa vera è propria. Ha un dono naturale per queste cose: fa tutto in silenzio e senza colpo ferire in un attimo riesce a curare ogni dettaglio. 
Siamo andati in pellegrinaggio all'Ikea e in qualche supermercato locale. Abbiamo iniziato a prendere confidenza con la città e il quartiere.
Un grazie va anche allo zio Francesco. Dunque volendo fare un bilancio del suo operato: ha montato due cassetti del mobile nuovo alla rovescio, uno lo ha rovinato irreparabilmente! Si è nutrito di cipolla cruda e pane all'aglio spargendo per casa aromi inenarrabili e per finire mi ha tenuto il cellulare e il computer sotto assedio per tutto il tempo. Grazie mille, davvero, grazie!!! A parte gli scherzi lo ringraziamo di cuore, soprattutto la Bea con cui ha condiviso l'esperienza del primo volo.

Per quanto riguarda la Svezia alcune considerazioni sul meteo e sugli usci locali.

Qui Aprile è ancora un mese di transizione e lo abbiamo potuto sperimentare. Domenica abbiamo fatto un giro per Eskilstuna. Sole splendente e cielo terso. L'aria però era abbastanza fredda e ogni volta che passava una nuvola in cielo ecco qualche fiocco di neve che come farina si attaccava qua e là. L'effetto è stato strano ma piano piano ci abitueremo anche alla neve-col-sole.

Per il resto dopo un paio di giorni a casa per terminare la sistemazione sono rientrato in ufficio anche se la settimana è stata abbastanza corta, anzi cortissima. Dunque in Svezia si festeggia la Pasqua come se fosse Natale, quindi il venerdì è festa e tutti gli uffici sono chiusi ma non solo, generalmente il giovedì tutti lavorano solo mezza giornata o c'è chi addirittura sta a casa tutta la settimana. Morale della favola, giovedì alle 3:00 di pomeriggio in ufficio c'eravamo solo io e Naveen. Ecco, io a queste cose non sono proprio abituato. Già il fatto di essere a casa alle 17:30 tutti i giorni mi crea ancora qualche sconcerto (è vero che alle 7.30 al mattino siam già belli carburati) ma mi sa che ci vorrà tempo prima di adattarsi completamente. 
La cosa più bella me la tengo per il finale. Dunque in Svezia sono tutti molto golosi, in ogni supermercato c'è un intero reparto di caramelle e quelli che noi definiamo "pocci". C'è n'è di ogni tipo e qui ne consumano a tonnellate. In tutti gli uffici o sale riunioni ci sono ceste piene di questi dolci. Per bilanciare però cercano di dare un po' di importanza all'aspetto salutare e mettono sempre frutta di vari tipi.
Beh, questa è la normalità...per Pasqua il tutto raggiunge picchi allucinanti. Tutti vanno in giro con dei secchielli (si proprio dei secchielli come quelli che i bambini usano per fare i giochi con la sabbia) pieni di dolciumi. Passano per le scrivanie e "elargiscono" manciate di caramelle.


Giovedì mentre uscivamo non ho resistito: me ne sono infilato un pugno in tasca e le ho portate a casa alla Bea e all'Ila. Per la prima volta abbiamo sgarrato: ho fatto assaggiare alla Bea una caramella gommosa piena di zucchero!!! La sua espressione valeva una vita!!!

mercoledì 4 aprile 2012

Pensieri di una formichina .....

Eccomi qui, ora detterò un paio di pensieri alla mia mamma che lei scriverà per me! Io vorrei scrivere da sola ma mamma e papà non vogliono perchè dicono che faccio dei danni!?! Chissà poi cosa sono dei danni, forse quelli in cui faccio: "oh oh!!"?  io vorrei solamente fare quello che fanno loro!
Comunque io sono una formichina e come tutte le formichine biricchine il mio compito è quello di lavorare tutto il giorno! La mamma aggiunge:" per fortuna la notte dormi però"!!

Allora per chiunque fosse preoccupato per me, sappiate che nella casetta nuova mi trovo molto bene!
Ho una splendida cameretta per fare i giochi in cui mi diverto molto.




La pappa qui è molto buona, la mia mamma è molto brava perchè mi fa le stesse cose buone che mangiavo nella casa vecchia! La mia mamma era preoccupata perché non sapeva se qui avrebbe trovato cose buone per me e invece si sbagliava!
Per la colazione mi ha poi preso delle cose buonissime: dei maffin al limone e i biscottini di Tom & Jerry!!!
Guardate con i vostri occhi come è bella la mia colazione!


Per entrare in casa prendo una cosa molto buffa, una scatola che fa una magia e mi porta da giù a sù in pochissimo tempo!! E poi mentre fa questa magia vedo anche i numeri del piano su cui stiamo volando! Io ho imparato a dire: "sette"!! La mamma dice che è lì che noi dobbiamo andare!!

L'unica cosa un pò strana è che ultimamente vedo le persone dentro al computer?! Prima c'era papà e adesso ci sono i nonni, le tate e il tato e le mie amichette Irene e Sara! Che strani i grandi?! E poi non mi piace tanto questa cosa perchè non posso prendere quello che loro mi fanno vedere e non posso andargli in braccio o giocare con loro!

Ah un'altra cosa bellissima è la mia piscina con il mio coccodrillo! Adoro fare il bagno! Guardate anche voi e ditemi se non è bellissima!!


Buona notte a tutti!

Beatrice e Ilaria

Nella casetta nuova

Dopo aver passato domenica e lunedì tra super mercati, Ikea e montaggio dei mobili finalmente da ieri ho cominciato a trovare un pò di calma per scoprire la mia nuova casa!
Beatrice sembra essersi ambientata molto bene, oggi ha anche cominciato a girare per casa da sola e quindi immagino si senta tranquilla!
Anche se siamo al 7° piano avendo l'ascensore a un metro dalla porta di casa non ho problemi a muovermi con Beatrice!
Messa la giacca e le scarpe, preso il passeggino in un secondo siamo giù e non devo tribolare a caricare duecentomila cose in macchina per fare solo due passi!
Esteticamente questo quartiere per quanto riguarda i condominni non è il massimo perchè sono tutti di 7 piani e uguali, però la zona è vicina al centro e c'è abbastanza verde.
Appena usciti dalla porta d'ingresso ogni condominio ha una piccola zona giochi per i bimbi con tavolini, panchine,sabbia e un paio di altalene!
I palazzi sono uno a fianco dell'altro e a cerchio perciò in mezzo c'è un bel parchetto con campi da calcio, da basket...insomma ci sono sempre tanti bimbi da studiare e da salutare per Beatrice!


Dopo i primi due giorni in cui la mattina c'era il sole e il pomeriggio nuvole con neve da ieri c'è un sole splendido! Anche se il termometro segna +10° c'è sembra una leggera brezza gelata che tira che non è che gusti tanto, però ci abitueremo!
Come dice mia mamma: questa è la stagione dei mal vestiti!! Si trovano persone senza giacca, altri con giacca leggera e poi ci siamo io e Beatrice stra inbaccucate!!
Ci guardano un pochino male a volte, ma loro non sanno che noi fino a 5 giorni fa eravamo a 26°-27°!!
In Italia la giacca pesante e la sciarpa e il cappello li avevo già archiviati!!


Probabilmente dovremo abituarci a sapori e cibi nuovi, anzi di sicuro, però a certe cose non vorrei rinunciare ed è per questo che ieri ho fatto la resdora e ho fatto un brodino di gallina e un buon ragù!! Sono molto soddisfatta perchè entrambi sono venuti molto buoni, anche se non avevo la gallina vecchia per fare il brodo buono!!
A volte basta proprio poco per essere soddisfatti!
E oggi la mia soddisfazione è andata a tre mila quando la mia stella si è sbaffata da sola 50 gr. di pasta asciutta al ragù mangiandola da sola con la sua forchetta!! Una gioia immensa!! Soprattutto perchè io ho potuto dopo tanto tempo mangiare la mia pasta calda e non fredda e incollata come di solito succedeva!!





Ilaria

Il primo volo by Ryanair di Beatrice!

Eccomi qui a scrivere il mio primo post seduta sul divano nella mia nuova casetta!!
Finalmente sabato dopo un lungo mese lontano dalla mia dolce metà speso a inscatolare, incartare e fare valigie siamo tutti e tre in Svezia (anche se ancora non lo ho ben realizzato)!
Subito dopo pranzo sabato, io Beatrice e lo ziotto Francesco siamo partiti verso Bergamo dopo aver salutato tutti e la nostra splendida casetta!
Beatrice come da copione in macchina ha dormito e tutto è filato liscio fino a che in aeroporto con all'incirca 35° una volta in fila ad attendere che il gate aprisse non leggiamo: dalay 15 min.
In pochissimo tempo la scritta è diventata: delay 45 min.!!!!
Voi non potete capire come sia stato emozionante domare Beatrice per quei 45 min. in fila in piedi accalcati l'uno con l'altro al fresco a rincorrerla! Avete mai visto un  bambino di 16 mesi stare fermo e seduto? No!!! E quindi non è di certo mia figlia a fare eccezione! Quindi ho passato il tempo a guardare l'orologio e a correrle dietro mentre lei cercava di aprire le valigie degli altri e mentre andava da altri bambini in fila con mamma e papà per cercare qualcuno disposto a giocare!!
Finalmente saliti sull'aereo tutto è andato benissimo! L'unica difficoltà è stata tenerla ferma, seduta e legata al momento del decollo e dell'atterraggio! Almeno così facendo non ho mai pensato un minuto al fatto che fossimo in aereo e quindi niente panico o nausea!! Ottima cura!!
Siccome mia figlia come tutti voi sapete è timida e non attacca mai bottone con gli sconosciuti, in pochissimo tempo aveva già conosciuto metà aereo!!
Dopo aver tentato più volte di bussare sulla testa del ragazzo fighetto davanti a noi e aver cercato di rubargli il cappello è passata a scrutare i seggiolini più avanti e finalmente abbiamo traovato due bimbette svedesi disponibili a giocare con lei!
Il problema si è presentato quando Beatrice ha visto le bimbe scalze! Adorando lei indossare le scarpe degli altri ha cominciato a volerle mettere. Fino qui nessun problema. Ho cominciato a tremare quando si è accorta che le scarpe erano delle bimbe e quindi se loro non le avevano ai piedi voleva dire che erano scalze! E Beatrice quando uno è scalzo adora fare il gioco di: che puzza i piedini con annesso il gesto di odore sgradevole!! Per fortuna si è solo avvicinata ai loro piedi per accarezzarli!! Se no spiegagli tu che per noi è un gioco simpatico e non una cosa offensiva!!
Insomma dopo aver passato due orette e mezzo rilassanti finalmente siamo arrivati a Skavsta!! E li ci attendeva Alle e tanto tanto freddo!!

Ilaria