sabato 30 agosto 2014

La Sig.a Maria

Un paio di settimane fa, spengo la luce dell'abat jour, tiro un po' su la coperta e poi faccio per addormentarmi. 
La mia Signora, si gira e invece di dirmi buonanotte mi chiede: Ma te, se dovesse succedermi qualcosa, ritorneresti in Italia o rimarresti qui?

E dire che non era stata nemmeno una giornata tanto pesante: tutto abbastanza normale. 

Io ci penso un po' su e poi le rispondo: Boh, ora come ora non saprei, qui non abbiamo nessuno e io non so se ce la farei da solo con la Bea.
Ok - fa lei - anch'io non so bene cosa farei nella situazione opposta.

Ci siamo messi lì sdraiati, pensando per qualche istante, e poi ci siamo addormentati.
Non è che io abbia proprio dormito come un bambino, ma alla fine sono domande che uno si fa e non sono nemmeno poi così tanto banali.


Poi sono passati alcuni giorni e siamo tornati a farci prendere dalla nostra routine e dai nostri impegni.



Oggi però è successa una cosa particolare che mi ha fatto rivivere questo flash back!

Eravamo fuori, dopo pranzo, dovevamo fare qualche commissione in centro e quindi ci siamo fatti una passeggiata. Mentre aspettavamo il momento della fika, abbiamo fatto una scappata al parco vicino al fiume.
La Bea ha fatto tutti i suoi salti, altalene, scivoli. Poi è arrivato il solito momento di andare a vedere il parco botanico lì vicino. Tante piccole aiuole in cui ogni mese vengono piantati fiori e piante che vanno in fioritura in quel particolare periodo.


Mentre la Bea se ne scappa tra i vialetti, un piccolo cagnolino, una specie di chihuahua, le si avvicina tutto agitato. Lei lo vede e poi, allungando la manina dice: Cagnolino?!? Cagnolino?!?

Il cagnolino scappa come una saetta e se ne corre verso la sua padrona. Una signora sulla quarantina, anche lei a passeggio tra le aiuole.

Noi proseguiamo verso la fine del giardino senza far molto caso a quello che era successo. Dopo cinque minuti il cagnolino si ripresenta, ma questa volta la padrona è lì vicino e quando la Bea si abbassa per chiamarlo lei sussurra: Cagnolino…

Accidenti un GN perfetto!! La mia Signora e la Bea salutano la padrona, chiedendole se possono accarezzare Nicky. Dopo un minuto lei però le guarda e dice: Siete Italiani?
Io, che ero rimasto un po' indietro, vedo la Bea che fa una faccia strana.
La signora parla italiano benissimo anche se non perfetto. Ci chiede se siamo lì di passaggio (Eskilstuna non è una città di turismo), ma l’Ilaria le dice che abitiamo in città da oltre due anni.
Lei sorride, mentre la Bea vuole a tutti i costi prendere Nicky.
Quando stiamo per salutarla, ci chiede, con molta gentilezza, se siamo liberi e se possiamo seguirla per dieci minuti: vuole presentarci sua madre.

Là più in fondo, vicino al piccolo ponticello vicino allo stagno delle anatre, c’è una signora seduta che ci osserva arrivare. Sua figlia ci presenta: Mamma, sono Italiani che vivono qui a Eskiltuna! 
La signora ci fa una gran sorriso e poi ci dice: Io sono Maria.
Noi ci presentiamo e iniziamo a raccontarle da dove veniamo e cosa facciamo. Lei sembra quasi incredula e con accento veneto ci dice di essere originaria di Vicenza.

Sono arrivata in Svezia nel ’52 con mio marito, eravamo in cerca di lavoro.
Mio marito ha iniziato a lavorare alla Bolinder.
Abbiamo avuto quattro figli.
Poi mio marito ha avuto un incidente e in seguito ad un intervento è morto: aveva trentotto anni.

Io mi sento leggermente confuso. E' la prima volta che mi capita di avere una conversazione in italiano con persone che abitano qui. Per di più la signora in poche parole mi ha già raccontato tantissime cose della sua vita, cose che a me servirebbero ore prima di parlarne.


Nel frattempo Nicky ha fatto un salto ed è saltato sul passeggino. La Bea scoppia in una risata fragorosa e non smette più. La signora Maria ci fa tanti complimenti e anche sua figlia le fa un sorrisone.

Ci fermiamo ancora un paio di minuti. La signora Maria ci chiede un po' dell’Italia e poi ci dice: Mi manca l’Italia, quando mio marito è morto e mi sono trovata qui con quattro figli non me la sono sentita di ritornare e sono rimasta qui. Chissà come sarebbe andata se fossi tornata??

Eh già, un altro universo parallelo.

Ci salutiamo e piano piano torniamo verso casa.

Sulla via del ritorno ci fermiamo nella caffetteria qui vicino a casa. 


Una fetta di torta, un biscotto al cioccolato e due tazze di caffè fumanti. Non c’è quasi nessuno, solo un anziano signore che sfoglia il giornale. C’è così tanto silenzio che perfino la Bea si sente in soggezione e parla sottovoce. Il caffè piano piano si raffredda e la cioccolata si soglie tra le dita della Bea.
Penso alla signora Maria e mi vengono in mente tante domande. Avrei tante cose da chiederle, sì tante domande.


Spero tanto di rincontrare presto la signora Maria.

giovedì 28 agosto 2014

Högskola Recentior

Sarò breve… devo esserlo!!

Gli ultimi due post non sono stati dei migliori, un po' troppi fraintendimenti, segno che non mi sono espresso al massimo. Capita, niente di grave: la mia Signora mi ha solo minacciato di chiudere il Blog e mi ha impedito di avvicinarmi al computer!!!

Ovviamente sono riuscito a dissuaderla e adesso sono barricato in bagno con il tablet… oh, lei ha detto di non usare il computer quindi non sto infrangendo nessun diktat.


A parte gli scherzi oggi è un giorno importante e proprio per questo volevo lasciare una piccola traccia sul nostro calendario virtuale.

Oggi è iniziata una nuova avventura, un nuovo “primo giorno di scuola” e noi siamo tutti molto contenti. Alcuni di voi hanno già avuto modo di complimentarsi su altri schermi ma io stasera voglio fare un enorme IN BOCCA AL LUPO alla mia Signora.

Lo so bene che non ne ha bisogno ma è solo un modo per augurarle buona fortuna. Come le ho già detto noi siamo una squadra fortissimi!


Ti lascio questo messaggio: io e la Bea facciamo i gregari, spingeremo in salita e tireremo le volate ma alla fine lo scatto finale lo dovrai fare tu!! L’allenamento non ti manca e nemmeno le qualità. 
Poi una volta tagliato il traguardo ti volterai e vedrai che noi saremo lì un paio di pedalate dietro di te.

Un bacio e un abbraccio: oggi si parte!







PS. Per la Zia Marti: ti faccio presente che un’occasione così non ti capiterà più nella vita, quindi ti consiglio di sfruttarla. Non dico di fare del nonnismo peso, ma chiamarla matricola, con un sorriso beffardo, non ha prezzo!!!

sabato 9 agosto 2014

Eskilstuna by Night 2014

Eh sì, perché io sono una persona orgogliosa e non è che poi certe cose mi scivolano addosso tanto facilmente. Va bene brocco, ma anche alla broccaggine c’è un limite!

Antefatto.
In questo fine settimana c’è la Sagra di Eskilstuna. Ormai siamo al terzo anno ed è diventato un appuntamento immancabile dell’estate. Qui è tutta un’esplosione di manifestazioni tra cui concerti e spettacoli. Tante attrazioni e tutta la città in festa.
Insomma una bella iniziativa per chiudere il periodo di ferie e per ricominciare alla grande.

Non mi soffermo troppo sui dettagli, ce ne sarebbero di belle da raccontare, come il fatto che in un ansa del fiume hanno piazzato una decine di barchette e danno lezione di vela.


Il bello viene dopo il tramonto… no, cosa avete capito mica mi riferisco a questo, anche se diciamo che la quantità di borsine in plastica verdi o viola è quasi triplicata durante queste notti (questa è un po' tecnica, se non avete capito a cosa mi riferisco non vi preoccupate, io c'ho messo quasi un anno!!!).

Ad ogni modo l’evento cult di questa edizione della Eskiltuna Å-festen è stata la Eskilstuna by Night 2014!!! Di cosa si tratta? Semplice corsa notturna attraverso la città!


Sostanzialmente è la trasposizione in piccolo della mezza-maratona di Stoccolma (qui il contributo tecnico). Dopo le delusioni calcistiche ho pensato bene di consolarmi con qualche soddisfazione podistica.


Seeeeee….


Avevo ricevuto l’invito a partecipare al rientro dalle ferie da un paio di colleghi, e io ovviamente non mi sono tirato indietro. E così ieri sera, dopo SOLO un paio di settimane di allenamento è arrivato il fatidico giorno, o meglio la fatidica notte!

Sì, perché la corsa consisteva in un percorso di 5 km con la possibilità di percorrere un giro (distanza breve) oppure due (distanza lunga). Partenza ore 22:00!!!
Ovviamente io, più i miei soci, abbiamo optato senza esitazione per i 10 km!!!

Ora, dovete sapere, che quel signore qui è (o meglio era prima che mi trasferissi) un mio compaesano, quindi diciamo che in quanto portabandiera italiano avevo l’obbligo di mantenere alto l’onore e la tradizione del mio paese.


Alle 21:00, dopo un paio di km in bici, ci presentiamo ai gazebo per ritirare il pettorale. Ecco questo quello che mi hanno dato.


Mentre ero in fila inizia a crescere l’adrenalina. Per prima cosa inizio a vedere tutta una serie di semi-professionisti e la mia mente fugge veloce al punto 9 di questo post che avevo letto qualche mese fa.

Realizzo che tra i duecento partecipanti non tutti hanno sposato il motto di “l’importante è partecipare”, ma molti sono lì cattivi e competitivi. Le donne, poi, (ragazze e signore) tra le più agguerrite e determinate: abbigliamento ultra tecnico, polpacci scolpiti e l’immancabile porta cellulare con il GPS già in funzione. Sui loro visi campeggiava la scritta: born to be runner!

Va beh, noi avevamo fissato il nostro obiettivo in un tempo massimo che non doveva superare i 00:59:59. Insomma 10 km in meno di un’ora.

A circa venti minuti dalla partenza, sale sul un palco un personal trainer e inizia a incitare i partecipanti a suon di dance. Tutti scatenati a fare stretching e piegamenti… io ho la sensazione di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
A due minuti dalla partenza tutti sulla linea e cala il silenzio.
Strategicamente mi piazzo in penultima fila, giusto per capire di che morte morie.

Ore 22:00 colpo di pistola e via, si parte!

Il primo chilometro è stato terribile: la ciclabile stretta, invischiato in mezzo al gruppo non riuscivo a prendere il ritmo. Ho ricevuto un paio di pestoni e ho urtato un paio di signore. Poi finalmente arriva una piccola salita e lì metà del gruppo si stacca. C’è più spazio e io mi metto a regime: il limitatore sta (a spanne) sui 110 battiti al minuto e la respirazione non è male, soprattutto grazie all'aria fresca.

Il percorso si snodava su alcune ciclabili ma buona parte era interno a uno dei parchi cittadini. Niente da dire organizzazione impeccabile: strade tutte segnalate con fiaccole o led, giudici di gara e punti abbeveraggio sparsi lungo i 5 km.
Al terzo chilometro mi ricongiungo ai miei compagni e iniziamo a macinare strada.

Ci piazziamo dietro ad un gruppetto di chiome d’orate: il loro passo è leggermente superiore, ma le tute attillate ci consentono di mantenere il ritmo. E così si chiude il primo giro: i primi 5 km se ne vanno in meno di venticinque minuti, media buona considerando il primo tratto. Al passaggio sul traguardo metà dei partecipanti si ferma, compreso il nostro gruppo di autoctone. In pochi continuano per il secondo giro e intanto si è fatto buio e i pezzi in mezzo al bosco sono abbastanza suggestivi, anche perché non si sa bene dove mettere i piedi.

Verso i 7 km, a metà di una salita, mi accorgo che i miei colleghi si sono staccati un po’ e lì capisco che fino alla fine sarà una corsa tra me e il cronometro.

Quando arriva il cartello che indica 1 km al traguardo, non mi resta tanta benzina in corpo. Controllo le forze, anche perché un ginocchio aveva iniziato a farmi un po’ male. Poi pezzo in discesa e finalmente il traguardo. Vedo il cronometro 00:48:55. Accidenti, ultimo scatto e finalmente lo speaker annuncia il mio nome, quando passo sulla linea.

Questo il risultato finale, vedere per credere!!!


Per la cronaca 00:49:06, media dei 12,24 km/h, non male. Dieci minuti in meno del tempo previsto. Mi ritengo soddisfatto. I miei compagni sono arrivati dopo circa mezzo minuto. Un gran risultato di squadra.

Raggiunto il traguardo un paio di succhi di frutta… unica nota di dolo è che quelli della 5 km si erano fatti fuori tutte le banane. Mannaggia a loro!!!

Il pettorale me lo hanno lasciato (lo conserverò come ricordo), ma la cosa più bella è che a tutti i partecipanti hanno regalato questa:

  


Come avrete intuito, non è d’oro zecchino ma insomma fa sempre piacere ricevere una medaglia!


Verso mezzanotte sono rientrato (i 2 km di defaticamento in bici manco li ho sentiti) e le mie donne erano già quasi a letto. Ho preso fuori la tazza per la colazione della Bea, l’ho messa sul tavolo e intorno ho steso la medaglia. Di fianco ho appoggiato il pettorale. 
Alla fine se è andata così bene è stato soprattutto per merito loro che mi hanno sempre seguito in bicicletta durante gli allenamenti.

E così stamattina, quando la Bea si è svegliata (ore 7:25 a.m. ri-accidenti!) ha avuto una bellissima sorpresa. E’ tutto il giorno che va in giro con la medaglia al collo e non se la toglie più.


Ieri mi sono ripreso una piccola rivincita e poi volete mettere un sorriso così!!!





Aggiornamento del 11 Agosto 2014  
Sono usciti i risultati e la classifica sul quotidiano locale... ecco com'è finita, 81 esimo su 110. Tutto sommato niente male!!!



sabato 2 agosto 2014

The Modern Art Gallery

Noi il Sabato ci alziamo sempre di buon umore. Primo perché la mia Signora prepara il cappuccino e il rumore del caffè che viene su nella moka sostituisce quello della sveglia. Poi ci sono le paste e tanta, tanta calma!!!


Io e la Bea il Sabato mattina ci sbizzarriamo con giochi di vario tipo, ma lei ha una passione tutta sua: la pittura.

Anche oggi si, è esibita in alcune delle sue creazioni e così quando le ho viste ho pensato che avremmo potuto fare una piccola galleria con tutte le sue opere, qui nel suo spazio, nel suo giardino.


Ecco quindi una piccola mostra dagli esordi a oggi. Enjoy!








venerdì 1 agosto 2014

Non può piovere per sempre... a Luglio sì!

Ad Aprile, mi ricordo che quando lessi questa vignetta mi sentii esattamente come quel ragazzino con le lacrime agli occhi. Eh, in effetti qui la primavera arriva veramente tardi…

Ma poi eccoci qui, ci risiamo: Eskilstuna Kuriren lancia una nuova allerta meteo per la prossima settimana. Classe 2, con temperature sopra i 30°C (l'articolo ve lo traducete voi con Google..vero?).


La cosa bella è che hanno finito tutti i ventilatori: sulle porte dei negozi di elettrodomestici c’è scritto che non è rimasto più niente!!!






Ma come si fa!!? Dai?!? Uno vien fin qui per starsene con la giacca anche in pieno Agosto e mi tocca andare in giro con le infradito e in bermuda.
Va beh, mi consolo così:



se ce la vediamo brutta mi sa che torniamo a fare una capatina in Italia… abbiamo tanta voglia di un po’ di pioggia e un pizzico di fresco.


PS. Oh, ovviamente si scherza, è solo per sdrammatizzare la situazione e poi quando mi ricapita un’occasione così.