mercoledì 30 maggio 2012

30 Maggio 2009


Stella hai visto? Siam già arrivati a tre!

E chi l’avrebbe mai detto che sarebbero passati così in fretta? Ma soprattutto chi l’avrebbe detto tre ani fa che ci saremmo trovati qui a festeggiare il nostro anniversario. 


Bellissima giornata, anzi stupenda. Mi piace ricordarla così: la tensione, la bellezza e la festa.

la tensione...

... la bellezza
e la festa!!!

Per chi c’era, per chi si è divertito con noi e per chi ci sarà ancora. Condividiamo questo ricordo sperando di regalare un sorriso anche a voi.

L’anniversario svedese non è molto diverso da quello italiano: abbiamo festeggiato con una cena semplice e veloce. Semplice, perché tra il lavoro, il corso di svedese, l’asilo qui non è che ci si possa dedicare tanto alla cucina. Veloce, perché con la Bea urlante bisogna sempre fare presto. Ma noi siamo così: poca forma e tanta sostanza. Ci guardiamo un attimo e capiamo che quel ricordo è ancora vivissimo e quelle promesse si rafforzano di giorno in giorno in mezzo alle nostre quotidiane difficoltà.

Buon anniversario!

martedì 29 maggio 2012

Stato di preoccupazione


Scusate se oggi ci asteniamo dai nostri racconti quotidiani. Siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo vicino alle nostre famiglie e nella nostra terra. 


Viviamo questa situazione di riflesso, incollati a internet e ai alle mille foto di chiese, case e capannoni crollati. Terra ferita, famiglie disperate. Quelle sono le nostre vie, paesi vicini, angoli e negozi di tutti i giorni. Lì ci sono amici, parenti e conoscenti e noi siamo qui e ci sentiamo lontani, impotenti. A casa, le nostre famiglie stanno bene anche se la paura è tanta. "Evento straordinario", dicono, sta di fatto che un pezzo del nostro piccolo prato non c’è più.

La preoccupazione è tanta, le persone a cui siamo così vicini sono stanche: ormai sono più di dieci giorni che non hanno pace e che vivono nell’ansia. Qui non capiscono, non hanno mai provato e non riescono a mettere bene a fuoco.

Sono senza pace. Se penso che alla fine del liceo ero andato ad aiutare le popolazioni terremotate di Umbria e Marche… adesso che è successo lì, nella mia terra, adesso che sono i miei “Emiliani” ad avere bisogno, io mi sento qui con le mani in mano, e non ho pace.
Vi siamo vicini, non passa un minuto senza che il nostro pensiero non fugga là.

Troppo facile parlare da qui, troppo semplice guardare quello che succede da uno schermo e non viverlo sulla propria pelle. Condivisione, questo è quello che vorremmo fare. Condividere con chi è preoccupato e dividere parte dei sui pensieri.


Questo è uno degli aspetti più negati dell’essere lontani. Ma come in ogni racconto non tutto è bene e non tutto può essere male. Oggi viviamo il male, speriamo di potervi regalare ancora tanto bene.

Morsdag - Festa della Mamma


Altro fine settimana e altre avventure in giro per E-tuna. Dunque prima di tutto ringraziamo i nonni Paola e Fanco per il pacco che puntualmente è arrivato Venerdì. All’interno c’erano cose non di poco conto:
  1. Seggiolini bicicletta Bea, nuovo nuovo!
  2.  Sacche e attrezzatura per le bici
  3. Rasoio per i miei capelli
  4. Seggiolino auto Bea

E così ecco un Sabato all’insegna dei preparativi. Sistemato il seggiolino della Bea sulla bici dell’Ila, cambiato il seggiolino sulla Multipla, preparata la bici con sacche e luci e poi pronti a partire. Devo dire che ho un po’ un nodo alla gola quando penso alla mia KTM nuova nuova in Italia che non vedeva l’ora di farsi qualche fuoripista per i colli di Scandiano. Qui abbiamo fatto un bel salto all’indietro. Adesso ho un esemplare svedese in acciaio con macchie di ruggine qua e là... peso sui 20kg, scorrevolezza assente e sella vintage anni 80. Va bhe, questo passa il convento, quindi accontentiamoci, l’importante è lo spirito e la gamba. Devo dire che la “Svedese” mi ha fatto tribolare: freni da sostituire, cavo del cambio strappato alla prima cambiata, sella bloccata e rogolata a martellate. Ma adesso sembra aver capito chi comanda e si è messa a fare il suo dovere.
Sabato sera con l’aiuto del mio parrucchiere personale e del rasoio appena arrivato ho anche sfoggiato il look estivo. Non è che mi doni tanto, ma alla fine è comodo e io sto bene.
Ad ogni modo la domenica ci siamo messi in sella e abbiamo portato la Bea al maneggio. Qui i cavalli sono un po’ ovunque e li tengono quasi allo stato brado. La Bea non si teneva. Giornata spettacolare: cielo terso, 25-27°C e aria frizzante. Prime scottature sulle braccia e sulla fronte!


Pranzo veloce, con ragù all’emiliana riadattato con materie prime svedesi, e poi via col passeggino e far dormire la Bea. Dietro a Årby, il nostro questire, si snodano chilometri di piste e camminate nei boschi di Eskilstuna e quindi, grazie alla bella gionata ci siamo dati da fare. Come nota dolente devo sfatre qualche mito: le zanzare ci sono anche in Svezia e sono più cattive che mai. Nel bosco, dove gira poca aria e c’è penobra ti assalgono e non ti danno tregua. Sarà che hanno solo pochi mesi per sfamarsi, sarà che sentono il sapore di sangue esotico, ma ce la siamo data a gambe. All’aria aperta, in piena luce la storia è diversa.
La camminata è stata lunga e i paesaggi ve li lascio in questa carrellata.














Per l’Elena che ci aveva chiesto quelche parola in più per il rapporto vita-natura qui in Svezia, non riesco a descrivere con poche frasi quello che si vede, spero che questi scatti possano dare un assaggio e rimediare alle nostre “mancanze”.
La Bea si è svegliata in mezzo al verde e in poco tempo abbiamo raggiunto un bel parchetto dove si è sbaffata la sua merenda. Oggi per la prima volta è caduta e si è “sbucciata” un ginocchio. Sceneggiata greca e lacrime a non finire. Povera stella, mi sono sentito “strano” nel vedere il suo ginocchio sanguinante a al pensare quante volte succederà ancora e quante volte il Papà e la Mamma non potranno sempre essere lì. Ad ogni modo è difficile spiegare, forse gli altri Papà che leggono, capiranno...
Il ritorno è stato una bellissima camminata verso la pizza dominicale e qualche saluto via Skype, tra l’altro un abbraccio ad Alberto, Monica e Chiara. Ci ha fatto piacere scambiare quattro chiacchere. Un salutone!


Ultima nota, per quelli che fin qui hanno sorriso e si sono rallegrati, chiedo di fermarsi e non continuare la lettura. Per gli altri lascio una riflessione estremamente amara.
Durante questo fine settimana mentre noi ci godevamo queste giornate soleggiate immersi nella nutara e coccolavamo la nostra bambina, in un altro angolo di mondo sono stati sterminati decine di bambini innocenti. Ho letto la notizia e visto le foto (link articolo).
Per quei genitori, quei bambini erano la loro Beatrice. Quelle persone non sono diverse da me e quello che provano verso i loro figli è esattamente quello che provo io. Ciò che li rende diversi è solo il paese e il tempo in cui sono nati. Non hanno scelto e non hanno voluto, soprattutto non hanno colpa. Di certo oggi io torno a casa e abbraccio mia figlia mentre si addormenta nel suo letto sicuro, quel padre e quella madre abbracciano un corpo che mai più gli sorriderà. Colpa o ragione non sono parole a cui riesco a dare un significato, di certo so che non smetterò mai di chiudere gli occhi di fronte a questo, perché per ogni mio lusso c’è qualcuno che viene privato di qualcosa di essenziale.

domenica 27 maggio 2012

Tra Växjö e Braås


Anche questa settimana non ci siamo fatti mancare niente… Lunedì scorso il sottoscritto se n’è dovuto andare in trasferta a Braås nel su della Svezia a lavorare con i suoi giocattoli. Partenza alle ore 3:45 e arrivo nella sede alle 8:00 puntuali. Circa 350km di attraversata no stop tra le valli e i boschi svedesi .Alla  partenza il sole stava già sorgendo ma ho fatto in tempo a vedere: due volpi, uno scoiattolo, un alce, alcuni cervi, di nuovo alce, mucche, mucche, cavalli, mucche cavalli, mucche…. Paesaggi spettacolari. All’arrivo mi aspettavano due Tedeschi, quattro Svedesi e poi c’ero io, l’Italiano (il meridionale di turno) a completare lo scenario della barzelletta: “un Tedesco, uno Svedese e un Italiano….” Come al solito in trasferta non c’è molto da fare se non lavorare e così è stato.
Qui si sono toccate temperature record per la stagione con punte di 27°C!!! Gli Svedesi a momenti collassavano. Martedì in albergo, la prima pagina del quotidiano nazionale titolava “Sommaren är kom – l’estate è arrivata!” con foto di gente in mutande stesa sui prati verdi delle città.
Ad ogni modo, caldo, polvere e puzza di diesel: questo è puro off road heavy duty, questo è il gioco a cui vogliamo giocare!!! Tralasciando le questioni lavorative di cui non posso parlare anche perché il centro prove è super mega segreto e da lìi non possono trapelare né foto né notizie, accenno solo alcune parole sui posti visitati.
Dunque il centro prove si trova a Braås, un villaggio piccolissimo che sorge sulle rive di magnifico lago. Unica nota riguardo al villaggio è che nel centro cittadino, di fronte allo stabilimento, l’unico locale del paese ha istituito la tradizione che ogni Mercoledì fà il Fläsk, ovvero il maiale fritto (tipo becon) con frittelle di patate e l'immanccambile salsa di frutti di bosco.



Per la modica cifra di 75sek birra e caffè sono inclusi e si può fare il bis a piacere. Dopo la scorpacciata di colesterolo puro, i colleghi si fanno la loro siesta in riva al lago e si godono il panorama prima di ricominciare.



L’albergo in cui sono stato era invece a Växjö, a circa 20km da Braås. Città medievale molto bella e sede dell’accademia di polizia e dell’Università. Allego il link su Wiki per chi fosse interessato.



Anche qui la città sorge sulle rive di un lago anzi il suo significato significa proprio città di mezzo perché durante l’inverno sul lago ghiacciato tutti gli abitanti dei paesi vicini si incontrano per dar luogo al più grande mercato all’aperto della regione, da qui il detto “città di mezzo”.
La città è molto bella soprattutto la Svenska Kyrka e i giardini che costeggiano il lago. Per tutte le vie solo biciclette e pedoni. Cito tra l’altro un avvenimento a cui ho assistito. Il Lunedì erano terminati i corsi universitari per l’anno accademico. Tutte le confraternite locali si erano radunate e i membri indossavano delle T-shirt colorate: rosa, gialle e azzurre. Divisi in squadre si sono sfidati dalle cinque di pomeriggio fino a mezzanotte in un tour per tutti i locali del centro. La sfida consisteva, ovviamente, nel tracannare fiumi di birra (ragazze comprese) e di spostarsi di volta in volta da un locale all’altro. Faccio notare che ogni gruppo era diligentemente scortato dalla polizia e da stuard dell’università che hanno reso la serata solo una festa e non un degenero…
Giovedì sera mi sono rifatto il viaggio di ritorno tutto d’un fiato per essere a casa presto dalle mie donne, solo una piccola pausa per i bisogni in questa area di sosta...


Per questa settimana voglio fare un elogio alla mia signora che per quatto giorni se ne è rimasta a casa da sola a domare la Bea che dopo la partenza dei nonni ha fatto qualche capriccio in più. Per chi conosce l’Ilaria sa quanto poco le piaccia rimanere da sola, eppure anche stavolta in mezzo ad altre mille difficoltà ha tirato avanti la baracca. Grazie Stella, alla prossima trasferta ho già detto che mi porto la famiglia al seguito!

venerdì 25 maggio 2012

Estate!!!!!!


Possiamo dire che è ufficialmente estate!!!!

Da qualche giorno il sole splende alto in cielo regalandoci temperature intorno ai 27°! E devo dire che “gusta” proprio! Non troppa afa, ma abbiamo finalmente potuto scoprire le nostre bianchissime braccia e gambe! Facciamo quasi luce!!

La settimana che si sta per concludere è stata al femminile! Alle ha già cominciato a fare qualche trasferta qua e là per la Svezia, e io e la mia piccola ce la siamo passata bene da sole!

All’inizio della settimana per rilassarmi un po’ mi sono dedicata alla casa, la ho un po’ abbellita in stile svedese.

Un grande difetto però che abbiamo io ed Alle è quello di essere troppo precipitosi, e un mese fa quando ancora la natura dormiva ci eravamo fatti prendere dal panico e vedevamo ogni cosa intorno a casa non adatta a noi.
Ma poi con il tempo, oramai ci conosciamo, e con l’arrivo dell’estate ci siamo accorti che in realtà ci piace molto il nostro quartiere!!
E’ solo che abbiamo lasciato la nostra casetta in Italia fatta con le nostre mani, e quindi è stata dura accettare questa nuova casa. Ancora oggi ci stiamo lavorando sù!
Intorno a casa nostra abbiamo molto verde e lo stiamo sfruttando a pieno con la nostra formichina! Ogni 10 mt. praticamente c'è un piccolo parchetto in cui Beatrice può sfogarsi e giocare con altri piccoli monelli!


Finalmente abbiamo anche quasi finito le trafile della burocrazia e dell’Ikea e ora il week end stiamo scoprendo la nostra nuova città!

Lo scorso week end infatti ci siamo spinti in una zona ancora da scoprire, ma molto molto vicina a casa!
A ben 700 mt. da casa c’è l’asilo di Beatrice e oltre,a 100 mt. C’è un sottopasso pedonale! Per noi sconosciuto! Quando domenica scorsa lo abbiamo attraversato ci si è aperto un mondo, e ci siamo anche sentiti un po’ “stupidi”!
Lì inizia un bosco pieno di percorsi da percorrere a piedi e uno di questi è persino tutto illuminato per poter fare scii di fondo in inverno!!
E noi che fino ad allora per fare qualche passeggiata in mezzo al bosco abbiamo sempre fatto almeno più di 2 km!!!!!??

Questo è il bello di aver cambiato casa!
Non sai mai cosa si può trovare dopo una curva o dopo un sottopasso (nel nostro caso!!!!)

Io e la mia piccola continuiamo le nostre passeggiate rilassanti e ora grazie al mio mitico “cariolo da vecchia” per la spesa faccio anche quella a piedi comodamente!!

Insomma oggi la famiglia è nuovamente al completo, la casa è pulita, la spesa è fatta e quindi questo week end ci addentriamo nel bosco per un bel sano e meritato relax!!

Da lunedì prossimo oltretutto inizio il mio corso di svedese e finalmente la smetterò di dire: Jag är Italienska och jag talar inte svenska ( cioè: io sono Italiana e non parlo ancora svedese)!

giovedì 24 maggio 2012

Notizie da un altro punto di vista


La scorsa settimana e l’inizio di questa sono state ricche di eventi e per questo ci hanno lasciato molti spunti di riflessione. Abbiamo avuto la prima visita dei nonni, ma su questo lascio spazio all’Ilaria che meglio di me sa raccontare le mille emozioni provate. Oggi invece vorrei raccogliere alcuni pensieri sui continui paralleli a cui assisto qui in Svezia. I paralleli sono ovviamenti tra l´Italia e questo nuovo paese.
Ogni giorno cerco di seguire le notizie principali dall´Italia, un po’ per rimanere in contatto con quello che succede e un po’ perché non sono ancora in grado di leggere i quotitiani svedesi. Ad ogni modo durante lo scorso fine settimana due notizie al quanto sconvolgenti erano su tutte le pagine dei giornali sia Italiani che internazionali. La prima era la morte di una studentessa a Brindisi a causa di un attentato in un istituto tecnico e la seconda era il terremoto che ha colpito Ferrara,  Modena e in parte anche le nostre case.



E’ starano, ma qui alcuni colleghi mi hanno chiesto infrmazioni se fosse normale che in Italia ci fossero attentati nelle scuole. Generalmente gli Svedesi non sono abitutai a simili episodi nel loro paese e quando leggono di bombe e attentati sono più abituati a pensare a territori tipo in Medio Oriente (Afganistan, Pakistan, Siria...). Si immaginano contestazioni politiche, economiche o religiose. Il loro stupore è maggiore quando questi attentati avvengano in Europa e soprattutto, questa volta, faticano a capire il perché di una scuola. Onestamente anch’io non so dare una risposta. Ho come l’idea di essere un po’ assuefatto a questo tipo di notizie e talvolta ho come la sensazione che mi piovano addosso così di freuqnte che in primis rimango un po’ stupito ma poi faccio (forse) troppo presto a dimenticare o a voltare pagina. Non ho vissuto gli anni di piombo in Italia, ma ho visto le stragi di Falcone e Borsellino e i crateri sulle autostrade. Ho visto gli attentati delle nuove BR a Bologna e ho assitito a decine di telegiornali in cui venivano riporati omicidi, sparatorie per ragioni spesso legate alle solite questioni del nostro Mezzogiorno e non solo. Qualcuno qui direbbe “That´s Italy”, come per ribadire che fa parte del folklore locale. A forza di assistere a queste cose, non fa piú effetto che magari in pieno giorno uno scooter si accosti ad una macchina e la trapssi di colpi.
Eppure questa volta rimango shockato al pensiero di un paio di ragazze che se ne stavano andando a scuola, forse pensado al loro fine settimane ed ecco, tutto cambia, tutto spezzato. Poi seguono i soliti riti: le istituzioni ai funerali, i famigliari straziati e i “non vi dimenticheremo” su tutti i giornali. Il problema che questo succede troppo spesso e poi finisce per diventare parte della nostra vita. Ma non puó essere la normalitá. Non lo so, faccio fatica a spiegare e soprattutto a trasmettere lo stupore nella mente della gente qui. So solo che in questo momento avverto di piú la non normalitá e il fatto che questo non debba essere considerato solo come una notizia per qualche giorno.
Per quanto riguarda l´altra notizia, la domenica mattina siamo stati avvistai dei nonni, che erano tornati durante la notte che la terra aveva tremato forte. Anche in questo caso alcuni colleghi mi hanno chiesto se fosse normale avere tutti questi terremoti in Italia. Nei loro occhi ci sono ancora le immagin dell´Aquila che hanno fatto il giro del mondo e che quindi hanno ancora un sapore abbastanza fresco da queste parti. Per gli Svedesi il terremoto é un evento abbstanza raro, anzi pressoché inesitente e non sanno cosa vuol dire e cosa puó fare. Leggevo di una signora tedesca che é morta molto probabilmente a causa della shock provocato dal terremoto e accosto questo alle domande e allo stupore dei colleghi. Anche in questo caso avverto la differenza. Per noi il terremoto é sempre qualcosa di imprvedibile con il quale facciamo i conti abbstanza di frequente. A volte piú forte, a volte piú lieve ma comunque spesso presente. Per la Svezia é un evento pressoché sconosciuto.
Ho visto foto e video. Ho visto strade e piazze e chiese distrutte. Paesi in cui sono passato mille volte. Ho visto i magazzini di Parmigiano completamente sottosopra e i tetti delle stalle crollati. Ho visto la “mia” terra, quella che conosco che so di cosa é fatta e cosa produce, ferita. Ho visto quelle chiese ridotte a macerie e ho pensato che se fosse successo qualche ora piú tardi quando in molti sarebbero stati lí per la messa domenicale avrebbe fatto un vero disastro. 



Adesso sono qui, lontano, senza poter far niente e senza poter dare una mano. Penso ai miei famigliari, ad alcuni amici che spesso rimangono impauriti per giorni dal terremoto e faticano a dormire. Penso che poi si riparte, si rimuovono le pietre si cerca di sistemare, si prova a ricostruire e si va avanti.
Questi sono i miei paralleli, riflessioni di come alcuni eventi eccezionali siano talvolta normali e parte del vivere quotidiano. Questa volta peró il sapore é diverso e il modo di vedere le cose cambia. Non so dire se in bene o in male di certo c´é un nuovo punto di vista che a volta aiuta a capire o semplicemente ad osservare con occhi diversi. 

Forse questo fa sempre parte del nostro viaggio...


mercoledì 23 maggio 2012

Gran Hotel Ilaria&Alessandro

Che settimana ricca di emozioni quella appena trascorsa!!

La scorsa settimana, esattamente martedì è stato inaugurato l’HOTEL Ilaria&Alessandro!

Durante la mattinata mentre la piccola formichina Beatrice era all’asilo a imparare nuove paroline svedesi e a giocare con i suoi amichetti io, la vera padrona di casa in quanto per ora “resdora” ho preparato il Gran HOTEL per l’apertura!
A dire la verità un’ospite aveva già soggiornato nel nostro hotel, lo zio Francesco, ma a quell’epoca diciamo che i lavori erano ancora in corso negli ambienti interni!
Perciò martedì mattina grazie ai miei amici inseparabili: straccio, folletto, lavatrice e ferro da stiro, ho preparato tutto per l’arrivo dei nonni Imer e Dorella!!

Al loro arrivo nella tarda sera, o per gli svedesi, nella prima parte della notte, ad attenderli c’era Alle con la sua inseparabile Multipla!!
Arrivati in Hotel hanno ricevuto un caldo benvenuto ed un piccolo spuntino!!
La loro piccola nipotina però l´hanno incontrata la mattina successiva!

Al suo risveglio infatti la mia piccola ha avuto una bella sorpresa!
Anche se perplessa nel non capire come fossero arrivati lì i nonni dalla solita scatola in cui li vede (il computer), Beatrice li ha accolti con un gran bel sorrisone sotto al suo ciucio!
Quando poi davanti ai suoi occhi sono apparsi due regali, di cui uno, una splendida pallina, si è sciolta!
Dopo qualche gioco però l´abbiamo accompagnata all’asilo e senza storie ha salutato tutti.

Noi adulti ci siamo fatti una bella passeggiata nel centro del Paese.
Diciamo anzi che in quei quattro giorni, essendoci stata qui festa per l’ascensione di Cristo e quindi avendo fatto Alle il ponte, li abbiamo fatti camminare un bel po’!
Abbiamo mostrato ai miei genitori alcuni posti tipici e molto belli!






Non avendo loro mai visitato prima d’ora la Svezia, sono rimasti incantati dai paesaggi che qui ci circondano!
Ogni città piccola o grossa è costruita in mezzo o vicino a dei boschi.

Possiamo dire che qui è la Natura a far da padrone!

Avvicinandosi l’estate ogni cosa si è accesa di un colore magico.
L’erba ha un verde brillante che ti cattura lo sguardo e volente o nolente ti porta a sognare!
Insomma qui basta prendere la macchina in mano per cinque minuti e uscire dalla città che gli occhi e la mente posso rilassarsi.

La cosa meravigliosa di abitare al settimo piano è che se si guarda fuori dalla finestra, all’orizzonte sopra ai tetti delle case, in ogni direzione si scorgono boschi, boschi, e ancora boschi!!
Abbiamo trascorso quattro splendidi giorni in compagnia, e la cosa che mi ha fatto più piacere è stato vedere quanto Beatrice avesse voglia dei suoi nonni!
Il passeggino dovevano spingerlo prima uno e poi l’altra, logicamente chi non spingeva doveva darle la mano; per strada voleva camminare con la manina dei nonni; la pappa,che di solito guai chi la imbocca, gliela dovevano dare due cucchiaini per uno!!

Tutto era stato ponderato ed organizzato alla perfezione, l’unica cosa a cui stupidamente non avevo pensato era come gestire il "saluto dei nonni".
Non avevo proprio riflettuto sul fatto che sarebbe stata dura ritornare noi tre soli soletti nella nostra casetta svedese.

mercoledì 9 maggio 2012

Nooo... cosa mi sono perso!

Oggi scrivo un post veloce, ho un nodo alla gola... chi mi conosce capirà il perché di questo mio stato nostalgico! Per chi come me è nato "umarel" ci sono eventi che uno aspetta per tutto l'anno e che non vede l'ora che arrivino...

Accidenti è iniziata LA SAGRA DEL BORLEGNO di Guglia!!!! E io sono qui con le scatolette di pesce fermentato (lutefisk)!!! Questa è la mia tragedia, il prezzo di certe scelte!!!

Per chi volesse approfondire e trovare maggiori informazioni pubblico il link al sito:





Purtroppo questo video è l'unica cosa con cui posso consolarmi in questo Maggio svedese, quasi lo sento quel dolce profumo tra le mura del castello...

Faccio un appello a tutti quelli che volessero solidarizzare con me: vi prego andate a farvi una scorpacciata di borlenghi e inviatemi le vostre foto. Fate finta che io, l'Ila e la Bea siamo lì con voi. Ungetevi le mani e le labbra, abbondate con il lardo e non lesinate con il Grasparossa.



Il primo fine settimana è già andato, ne restano altri due. Probabilmente è difficile capire per chi è lì ma ci sono cose che marcano la distanza e fanno sentire la lontananza. Il non poter mangiare i borlenghi a Maggio è una di quelle. Quindi, credetemi, andate e abbuffatevi a me non resta che auguravi buona scorpacciata!!!

lunedì 7 maggio 2012

Oggi sono come un vulcano attivo!!


Oggi mi sento ancor più degli altri giorni una bambina! Ho mille pensieri per la testa. Se potessi li direi tutti insieme uno dopo l’altro tutto d’un fiato per paura di scordarne qualcuno.
Ora però cercherò di riordinare le idee per condividerle con voi in modo comprensibile.

Apro solo una piccola parentesi. Negli ultimi anni in momenti come questi mi aiuta molto ascoltare la musica. Mi calma, mi rilassa e allo stesso tempo mi consente di riordinare le idee. Da quando è nata la mia piccola infatti anche con lei ascolto sempre musica e vedo che anche su di lei ha lo stesso effetto. Soprattutto quando era neonata la rilassava molto ascoltare musica; era impressionante quanto la calmasse. Soprattutto ho notato che è vero che riconosceva le canzoni che adoravo ascoltare mentre ero in gravidanza. Con queste si addormentava sempre. Mi piace averle trasmesso questa cosa.

Questa mattina, siamo andate all’asilo e siccome siamo ancora in pieno adattamento come le altre mattine sono rimasta anche io a scuola. Beatrice si sta adattando benissimo e senza problemi, anzi dal primo giorno non mi cerca mai e quando è ora di andare a casa non vuole mai andare!! Perciò questa mattina le maestre mi hanno detto che loro sarebbero andate fuori con i bimbi, compresa Beatrice, mentre io sarei stata dentro la scuola nella stanza delle mastre, di modo che se la Bea avesse iniziato a piangere mi sarebbero subito venute a chiamare.

Una delle maestre, Minna, mi ha accompagnata in questa splendida stanza lasciandomi sola, dopo avermi indicato dove era il caffè, il thè e la frutta e dopo avermi detto :” ok ora rilassati un po’, a dopo”.
Negli ultimi periodo quando mi viene offerto un po’ di relax non mi lascio mai scappare l’occasione! Non capita tutti i giorni!!
Perciò in questa stanzetta con tante finestre la mia mente ha iniziato a viaggiare. Seduta su un comodo divano, con una tazza di caffè svedese in mano ho iniziato a scrutare fuori dalle finestre dove in mezzo ad un boschetto con colori accessi e meravigliosi ho trovato la giusta ispirazione.

Ho iniziato dapprima a riflettere sulla differenza tra le case svedesi e quelle italiane. Qui ho come l’impressione che abbiamo una visione differente dalla nostra di casa.
Gli svedesi non puntano come noi italiani a fare una casa costruita con materiali ricercatissimi. Non spendono migliaia e centinaia di euro per infissi, pavimenti o quant’altro di marca.
Fanno le loro casette in legno con amore e in modo da poterle vivere comodamente. Con questo non voglio dire che noi non le facciamo con amore, anzi!! E’ solo che noi facciamo case a volte un po’ troppo per noi. Nel senso che mettiamo pavimenti splendidi, ma che per pulirli diventiamo matti, per esempio. Qui invece mettono o un semplice parquet oppure vedo molto negli appartamenti il linoleum. Che devo dire essere comodissimo da pulire, soprattutto con un bimbo e non si corre il rischio di rovinarlo quando qualcuno gli butta sopra la batterie di pentole o segnarlo con le scarpe.
Noi per ristrutturare casa abbiamo bisogno di più cose per come le abbiamo costruite, mentre qui cambiano le assi di legno fuori che poi ripitturano, dentro o rimbiancano oppure cambiano la carta da parati e per il pavimento appunto c’è il linoleum oppure il parquet, ma non il listone giordano o non so cosa.. un semplice parquet tipo quello dell’Ikea, ed ecco una splendida casetta nuova.
Poi una cosa che mi piace molto e che non avevo mai visto prima e come qui “arredano” le finestre. Su ogni finestra trovi fiori, bajour, e appesi o cuori o non so cos’altro… mi piace!

Non lo so, ripeto è una mia sensazione, ma secondo me per come qui costruiscono case, o per loro mentalità, riescono a godersi la casa diversamente da noi.
 Io ho visto persone che hanno case, che invece di essere luoghi in cui sentirsi sicuri con la propria famiglia, ci si sentono in gabbia al suo interno e ne sono schiavi. Case troppo grandi e quindi impegnative da pulire, troppo costose e quindi con mutui per 40 anni e cifre da far paura…

Prima di partire per la Svezia il mio pensiero era differente da ora. Alla fine dello scorso anno quando ancora non sapevamo se partire o no avevamo cercato una casa. Ne avevamo trovata una che sarebbe stata perfetta per noi. Villetta di 200 mt. Con un bel giardino più o meno di 200/250 mt. Che per come costruiscono ora ci sembrava un’offerta. Con il senno di poi però ad oggi penso che anche noi saremmo entrati nel giro della casa che ti succhia ogni energia.

Noi in Italia avevamo due lavori a tempo indeterminato, una casetta piccola, ma nostra. Ristrutturata con le nostre mani, e tanti amici e parenti. Però in pochi mesi abbiamo deciso di lasciare tutto. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: “certi treni passano e non si sa se e quando ripasseranno. Questa è la nostra occasione per crescere e maturare. Per imparare a vedere le cose con occhi diversi.” E quindi eccoci qui ad Eskilstuna.

Non è semplice stare qui. Ci sentiamo e siamo immigrati. Non capiamo ancora la lingua e quindi con chi cerca di scambiare quattro parole dobbiamo sempre chiedere se parlano inglese altrimenti dobbiamo troncare la conversazione.

Mi è capitato che fermandomi al parco con Beatrice per cercare di farla giocare con qualche bimbo, i genitori ci hanno guardato un pochino male e poi dopo aver chiamato i bimbi che si avvicinavamo a Beatrice se ne sono andati. Magari dovevano ad ogni modo andare via, ma fidatevi che ti senti male!
Essere in un posto in cui non conosci usi e costumi in cui non sai se giudicheranno qualche cosa che per te è normalità…ti fa porre mille domande.

Per ora siamo qui da pochissimo tempo e stiamo vivendo la vita un po’ con lo spirito della vacanza nel senso che è tutto nuovo e questo è molto stimolante, siamo usciti dalla routine che avevamo in Italia.

Allo stesso tempo però non abbiamo più certezze materiali. Ora siamo qui soli. Noi tre. Poco a poco, giorno dopo giorno, sbagliamo, impariamo e ci confrontiamo. Di sicuro questa esperienza ci avvicinerà moltissimo. Ma non è facile essere sempre io e Alessandro. Anche se c’è Skype non abbiamo più quel confronto che avevamo prima con le famiglie e con gli amici stretti nella quotidianità. Con il tempo spero riusciremo anche qui a ritrovare questo confronto con altre persone.

Per me soprattutto che sono a casa a fare la “ desperate housewife” non è semplice.

Allo stesso tempo invece osservo Beatrice. Lei non ha questi problemi. E’ una bambina. E’ meraviglioso vedere come si integra con gli altri bimbi. Ora che ha i loro stessi vestiti all’asilo non sembra più “diversa”. A lei basta una paletta e tanta sabbia e ha già mille amici! Non è per niente timida. Io da bambina quando andavo in vacanza, dopo una prima perlustrazione tra i bambini di 5 minuti ne individuavo uno, mi avvicinavo e gli chiedevo :”vuoi essere mio amico?”. E così in poco meno di 1ora avevo già tanti nuovi amici. Per Beatrice è la stessa cosa.

Spero solo che quando tra poco inizierò il mio corso di svedese, potrò conoscere nuove persone, e grazie allo svedese potrò smettere di sentirmi incapace di comunicare!!

Non so quanto ci fermeremo qui. Non voglio neanche pianificarlo. Staremo qui fino a che staremo bene. Sono convinta però che anche se sarà un sacrificio stare lontano da tutti coloro che ci vogliono bene, sarà un gran esperienza per noi.
Io e Alessandro abbiamo deciso di sposarci giovani, poi dopo poco abbiamo deciso di diventare genitori. Ora siamo qui che abbiamo deciso di arricchirci come persone e di crescere scegliendo una via non tanto semplice.

Vogliamo bene ai nostri genitori e ai nostri amici e per questo ogni giorno vi chiediamo di rispettare questa nostra decisione senza rancore e di sostenerci!

A volte però vorrei fermare il tempo a casa in Italia per godermi questa novità senza perdermi nulla lì! Ma non posso.
Ieri è nata la bimba di due nostri amici, tra poco una mia collega partorirà anche lei, un’altra si sposerà ecc….
Le figlie di Francesco e Sonia che abbiamo visto crescere e che in un certo senso abbiamo cresciuto con loro stanno crescendo…
Quando penso a tutto questo un po’ mi immagono, ma poi torno a guardar fuori dalla finestra e torno a cercare in lontananza le ragioni del perché siamo qui.

Avrei altri mille pensieri ma…li tengo per il prossimo post.

Ora mi sento meglio. Mi sento come se avessi chiaccherato con mia mamma, oppure con Sonia o con le mie ex colleghe nella saletta caffè di Marella J!!
Grazie per seguirci in questo blog e quindi in questo nostro percorso.

domenica 6 maggio 2012

e-legitamation


Mentre mezza Italia è ferma davanti alla televisione per vedere chi vincerà lo scudetto della seria A (stasera c’è il derby Inter-Milan e la Juve è in testa a un punto dalla seconda…) io sono qui lontano dal frastuono degli stadi, del pallone e dalla scia di baruffe che seguiranno nei prossimi giorni.
A dire il vero dal calcio mi sono ormai già allontanato da diverso tempo, perché in fondo mi vergogno nel vedere questo spettacolo irriverente di chi se la spassa tra i debiti delle società alla faccia di tutti quei poveretti che ogni giorno devono lottare per “il pane quotidiano”. C’è qualcuno che lo definisce il più bel gioco del mondo, ho smesso di pensarla così.
Ormai da più di due mesi siamo anche lontani da tutti i rumori della politica, dei giornali e dei talk-show che da anni bombardano gli abitanti della penisola. Ogni tanto leggo qualche pagina dei principali quotidiani su internet, ma poi mi stanco subito. Non perché non ritengo le notizie importanti ma perché hanno sempre quel sapore di catastrofismo apocalittico che ha come unico fine, non quello di informare, ma di vendere, fare audience e tenere la gente attaccata agli schermi. La notizia vera è sempre un po’ in secondo piano, quello che conta è presentarla in modo che chi la legga sia aggredito, si senta impaurito o preoccupato, perché la preoccupazione è un ottima macchina da soldi e non ci vuole un povero ignorante come me per teorizzare che la politica della paura o meglio la società della paura è quella che ha contraddistinto questi primi dodici anni del nuovo millennio.
Comunque giusto per alleggerire ho solo notato come in questi mesi il triangolo Monti – Belen – Serie A sia onnipresente in tutte le informazioni che arrivano dall’Italia e io faccio sempre più fatica a non esserne annoiato. Non voglio criticare né soprattutto sputare nel piatto dove mangio. Non ho mai scritto parole denigratorie od offensive verso il mio paese e sono stato (e cercherò di esserlo sempre) cauto nel fare paragoni che siano privi di una visuale oggettiva. L’Italia è fatta di centinaia di persone come me o migliori di me e non mi sento proprio nella posizione di giudicare situazioni che hanno radici ben più vecchie del sottoscritto. Quello che riporto sono solo le sensazioni che in certi momenti ci attraversano e suscitano in noi riflessioni. Penso non esista il paese perfetto e che la verità stia sempre da entrambe le parti. Penso che il bello di questa nostra opportunità sia proprio quella di poter apprezzare il bello e il brutto di entrambe le realtà. Spesso ci fermiamo ad osservare e a paragonare quello che funziona meglio qui e quello che invece troviamo assurdo…forse la nostra fortuna è proprio quella di avere la possibilità di vivere sulla nostra pelle certe esperienze e di poterle fare nostre per il futuro.

Ad ogni modo la settimana è stata breve ma intensa. Dopo la visita nella capitale il primo Maggio è iniziato l’asilo per la Bea. Siamo ancora nella fase di adattamento, comunque il primo passo è stato fatto. La signorina sembra aver reagito bene e anche la mamma sembra essere tranquilla. Per la Bea ci sono stati altri passi da grande. Sono già alcune notti che dorme da sola nella sua cameretta. Quando eravamo in Italia, per come era fatta la nostra casa non eravamo mai riusciti a spostare il lettino dalla nostra camera e quindi la Bea dormiva con noi. Poi il trasloco, l’arrivo qui… finalmente l’altra sera c’abbiamo provato e lei non sembra averla presa male. Le abbiamo detto che doveva controllare tutti i giochi e far addormentare tutti i suoi pupazzi e lei si è messa lì e, buona buona, si è lasciata andare. Il problema è stato più della mamma e del papà quando dopo circa un anno e mezzo si sono trovati nuovamente soli soletti nella loro camera. Confesso che ogni notte mi manca il suono del suo respiro…

Nella nostra piccola Capital City in Italia (Fontana), abbiamo avuto un paio di eventi. Francesco ha pensato bene di farsi operare anche quest’anno (le tonsille) e come tradizione si è fatto un paio di giorni in ospedale e poi un po’ di convalescenza. Ogni due anni, circa, si fa sempre una settimana “bianca” e siccome l’anno scorso aveva saltato eccoci di nuovo qui adesso.



Il secondo evento è stata la nascita di Marta, la figlia di Marco e Laura. Dalle notizie frammentate che abbiamo ricevuto è andato tutto bene quindi la popolazione fontanese cresce. Negli ultimi anni ci siamo un po’ sbilanciati sul versante femminile (da alcuni miei calcoli siamo al 95% delle nasciate) ma questo serve a compensare qualche annata fa’ (circa 30anni orsono) quando il 98% delle nascite era stato di sesso maschile. Comunque in bocca al lupo a tutti: forza e coraggio che piano piano si ritrova un nuovo equilibrio.


Per il resto anche questa settimana siamo andati avanti con un po’ di incartamenti e procedure anche se (lo dico sotto voce) inizio a vedere la luce in fondo al tunnel. Solo una chicca (soprattutto per la Dorella e per le colleghe/colleghi del comune di Rubiera). Ho scoperto il perché la carta di identità svedese costi relativamente così tanto (circa 40€). L’ID contiene un micro cip nella quale è registrata la e-legitimation: e va beh ma cos’è questa trovata??? E a cosa serve???. e-legitimation è un certificato elettronico crittografato (o firma elettronica) che consente di identificarsi in ogni dispositivo che abbia un lettore di carte magnetiche. In poche parole non serve più firmare documenti sulla carta basta passare l’ID e il gioco è fatto. Non solo, grazie al lettore di carte magnetiche (fornito gratuitamente) è possibile avere una piccola “anagrafe” a casa. Si possono infatti scaricare tutti i certificati che uno desidera, firmarli elettronicamente con e-legitimation, e inviarli nuovamente ai vari uffici competenti per e-mail, senza aver stampato nemmeno un foglio o francobollo. Certificato di famiglia: eccolo! Attestato per iscrizione asilo Bea: fatto! Uno spettacolo, basta file o liste d’attesa tutto sempre disponibile ad ogni ora.



Ora non vorrei che qualche impiegata/o di qualche anagrafe di un comune italiano si sia preoccupata/o dopo aver letto queste mie parole. Ad ogni modo non tremate prima che una cosa così arrivi in Italia bisogna che tutti i cittadini inizino a pagare le tasse, quindi ……
Ma soprattutto volevo dire che se un povero cittadino dovesse telefonare alla pubblica amministrazione preoccupato perché le sue bottiglie di lambrusco scappano in cantina, nulla potrebbe fare la mitica carta d’identità svedese con la sua e-legitimation.

giovedì 3 maggio 2012

Stockholm!


Finalmente è arrivata la primavera e le nostre passeggiate o gitine in giornata si intensificano sempre più!!
Abbiamo deciso di consumare le ruote del passeggino di Beatrice!! E lei da brava formichina per ora ci consente di sballottarla un po’ qua e là senza troppi problemi, anzi, è bravissima!!

Martedì scorso infatti la sveglia è suonata presto perché la grande capitale ci attendeva!!
Dopo una bella colazione e dopo aver preparato panini per i grandi e minestrone per i più piccoli siamo partiti! E qui ringrazio il termos che la mia mamma uno o due anni fa mi regalò!!
Una piccola sosta per passare a prendere Naveen, e via che la Multipla è ripartita  alla volta di Stockholm!


Arrivati alle 10:20 precise come da programma abbiamo iniziato una piacevole camminata di 5 km attraverso la città verso l’Hagaparken sul Brunnsviken lake.
Dopo una bella passeggiata turistica con qualche sosta per qualche scatto siamo arrivati al parco alle 12:00 in punto.





 E qui Beatrice ci ha ricordato che era l’ora della pappa!!
Perciò abbiamo fatto uno splendido pic-nic in mezzo alla natura! Il tempo è stato splendido, il sole era caldo e alto in un cielo azzurro e terso!




Dopo qualche tiro al pallone ci siamo rimessi in marcia perché il programma per il pomeriggio prevedeva un giro in battello per veder meglio la città stando comodamente seduti!
Perciò ci siamo riavvicinati al mare e alle 15:30 siamo partiti per il Royal Tour!!
Beatrice ha dormito durante la passeggiata per arrivare al battello perciò anche lei si è potuta godere il suo primo giro in barca sul mare!

Verso le 17:00 oramai stremati siamo ripartiti per tornare a casa!
E qui apro una parentesi. Mi suona ancora un po’ strano dire : “ siamo tornati a casa”.
Abbiamo incontrato qualche italiano mentre passeggiavamo, era inevitabile, però sentir parlare loro dell’ora in cui avrebbero avuto l’aereo di ritorno…….non so?! Di solito anche io mentre ero in vacanza pensavo al volo di ritorno, mentre stavolta no. Casa mia era lì, nella stessa terra in cui ho visitato la capitale ed a solo un oretta e venti di macchina.
Questo è uno di quei momenti in cui mi accorgo di essere lontana dall’Italia.