No, non è questione di impegni, non è la
quotidianità, non è che non c’è più niente da dire o che manca il tempo. No,
non è nessuno di questi motivi, è proprio che non ho più la voce. La bocca si
apre ma non vengono le parole.
Faccio fatica a scrivere. E dir che di
cose di cui parlare ce ne sarebbero, ma non esce niente. Mi capita spessissimo
di raccogliere le idee e di metter giù qualche pensiero ma poi, dopo un paio di
righe, si ferma tutto.
Sarà un momento così. Scrivere, cavarmi
fuori le parole, mi crea un senso di sofferenza. Lo faccio controvoglia. I
motivi li conosco. Passerà e se non passerà rimarranno comunque 152 post in cui
qualcosa abbiamo detto.
Niente di preoccupante: la domanda rimane
semplicemente: “Cui prodest?”
A volte penso che farei prima col
linguaggio visivo. Un’immagine vale più di mille parole, dicono. Sì, qualche
bella fotografia per condensare il senso di tante riflessioni.
Aspetta, aspetta; mi è quasi venuta un’idea
per finirla con sta lagna. Forse prima di cancellare tutto, possiamo dare un
senso a questa mezz'ora.
Vi propongo una carrellata di foto che ho
fatto nell'ultimo periodo. Dato che siamo stati in visita in Italia, molte
vengono da lì.
Vorrei solo dire che qui di fotografie ce
ne sono poche. Magari potremmo chiamarle immagini; ecco, sì il termine va
meglio. Se invece volete vedere delle vere fotografie magari cliccate qui. Io oltre agli 8 megapixel del cellulare e ai filtrini di Instagram
non vado. E’ vero che se uno è capace e ha del talento lo dimostra anche con la
Polaroid degli anni ’70 (e per contrappasso se sei poco buono lo rimani anche
con la più strafiga delle reflex), ma questo non è il mio caso.
Mediocrità è un
termine che calza a pennello.
Sono solo immagini e non avendo voglia di fare un
album come si deve le incollo qui, sperando che l’eternità digitale me le
conservi.
Partire
Arrivare