Si lo
ammettiamo, a Giugno ci eravamo un po’ avviliti per il tempo a dir poco
stravagante (ricordo ancora quel sabato in cui c’era più freddo che a Natale!).
Ma ora stiamo chiudendo questa parentesi estiva in modo più che dignitoso. Sono
riuscito ad andare a lavorare tutta la settimana in bici e non mi sono mai
bagnato: questo può considerarsi un successo.
Anche questo
fine settimana è stato ottimo con una Domenica spettacolare. 20-22°C aria
frizzante e cielo con qualche nuvola a fare i soliti giochi di luci e ombre.
Abbiamo notato
che agli Svedesi piace rimanere a letto alla domenica mattina (almeno qui dalle
nostre parti). Non si sente una macchina, un minimo rumore, fino alle 10:30. E
così anche il sole ci mette un attimo prima di farsi vedere completamente, come
una forma di rispetto in queste case senza imposte alle finestre. Noi ormai non
ci scoraggiamo più per qualche nuvola: il nostro motto è: "basta che non piova…"
Dopo la nostra
“svedese” domenicale – da notare che ho volutamente omesso la S maiuscola per indicare il dolce con
sfoglia e crema e non la bionda occhi azzurri e gambe lunghe a cui tutti
normalmente pensano – ci siamo preparati e abbiamo fatto tappa verso Gripsholm
Slott, uno dei castelli della corona svedese a pochi chilometri da qui, vicino
a Strägnas direzione Stockholm.
La gita è stata interessante con sfumature quasi didattiche. Ora non voglio rovinare il racconto della mia signora che sicuramente non vede l’ora di scrivere un post in merito. Lei conserva ancora uno spirito molto “fiabesco” e quindi sa raccontare meglio di me certi luoghi. Io mi prendo solo un paio di righe per i dettagli:
- Il castello fa parte delle dimore dei sovrani svedesi e sorge sul lago Mälaren. Da lì c’è una vista stupenda sul porto e sugli isolotti lì intorno. Il verde è curatissimo e anche il paesino lì di fianco, Mariefred, è tipicamente “giallo e blu”.
- Ci stiamo specializzando in pranzi al sacco. La Bea apprezza tantissimo, io pure e la mamma si inventa sempre cose nuove. Non da sottovalutare il fatto che qui, ovunque, ci siano aree attrezzate dove non manca mai niente e questo aiuta. Oggi un riso freddo da 10 e lode.
- Kaffee, aimè ci stiamo allontanando dalle nostre buone usanze. Oggi ci siamo presi un caffè svedese dopo pranzo e devo dire che era anche buono. Il che mi porta a pensare che ci stiamo piano piano abituando a questo paese, anche se conservo tuttora la tradizione del mio espresso mattutino.
Come ho detto
non voglio rubare altro “spazio” alla mia signora e quindi scrivo un altro paio
di righe su due argomenti a me più cari.
Primo, ieri a casa è arrivato un nuovo inquilino: si tratta di un giocattolo per la Bea, un trattore rosso fiammante con tanto di carretto. Da quando siamo tornati dall’Italia dopo che la Bea ha fatto mille giri sul trattore a casa del nonno, non la smette più di ripetere “Trrrrratttora”, esattamente con tutte queste “r” e “t”. Ogni volta che ne vede uno o sente il rumore vuole che la prenda in braccio per vederlo da vicino. Impazzisce per i tagliaerba del comune che girano per i parchi e le aiuole della città. Ad ogni scavatore inizia ad urlare e si agita come una matta. In parte mi ritengo responsabile per questo, alla domanda “da chi avrà preso?” Difficilmente posso sbagliare la risposta, ma poi arriverà il periodo dei bambolotti e quindi godiamoci adesso questo momento di trattori.
Quando la mamma lo ha portato in casa, non le sembrava vero. C’ho messo un po’ a montarlo (e subito la signora ha sentenziato che ho impiegato più tempo per un trattore giocattolo che per il mio vero - era solo gelosa per quel momento di intimità padre-figlia), ma poi eccolo lì.
Rosso fiammante il Farm Mustang 350S con il suo
carretto e il volante che suona. La versione è da pieno-campo, due ruote
motrici senza nemmeno il telaio di protezione, una sola presa di forza ad una
velocità e di distributori idraulici neanche l’ombra, ma in compenso c’hanno
messo la zavorra anteriore (cosa se ne farà un semplice trazione della zavorra
non lo so, io l’ho subito eliminata). Ripeto per la terza volta, e non a caso, che
è ROSSO. Ci tengo a dirlo perché conservo ancora una forma di rispetto per
alcuni amici e quindi non me la sono sentita di “tradirli” acquistando un ben
più avveniristico e full-optional modello in verde (non c’è niente da fare
anche nei giocattoli i verdi rimangono un passo avanti!!!).
Va beh, il
nostro nuovo compagno di giochi è già al lavoro: sul carro ci sta un po’ di
tutto e la Bea sembra molto entusiasta. A differenza dei trattori veri questo
dovrà faticare tanto nelle lunghe giornate d’inverno, speriamo rimanga un buon
compagno di divertimento.
Concludo con
un pensiero a uno dei miei zii. Non so se legge ogni tanto questo Blog (di
certo non lo saprò aspettando un suo messaggio a questo post, essendosi buttato
nel mondo dell’informatica non molto tempo fa’), ad ogni modo sarà premura dei
miei famigliari fargli arrivare questo messaggio.
Dunque, come
ho già scritto più volte, qui in Svezia ci sono anatre e germani ovunque! In
ogni stagno, fiumiciattolo o laghetto ci sono anatre che se la spassano
allegramente. Sono ovunque e ogni volta che le vedo volare in formazione sopra
alla mia testa penso allo zio Massi e a alle sue anatre addomesticate,
imbottite di mangime. Ne avrò già viste di almeno cinque o sei specie (confesso
la mia ignoranza in termini di fauna aviaria, quindi non pretendete i nomi).
Oggi mentre chiudevamo la nostra giornata con una bella passeggiata in bici ci
siamo inoltrati lungo le sponde del fiume cittadino. Siamo arrivati in un’oasi
didattica con alcuni punti di osservazione. Lascio qui alcune foto, spero che
arrivino al soggetto interessato con questo messaggio: natura, bicicletta, anatre: cambia il paese e
i km che ci separano, ma certe cose rimangono!!!”. Un saluto!