E’ da tanto tempo che non scrivo più sul blog. Non voglio sapere a
quando risale il mio ultimo post.
Per ora qui fare un programma è impossibile.
Per seguire un corso che mi interessa mi devo iscrivere presso il Service Center, ente che coordina i corsi del Komvux, scuola in cui
sto studiando ora.
Prima di sapere se potrò o no seguire il corso, devo attendere una
lettera che viene spedita a casa una settimana prima dell’inizio dei corsi. Se ricevo il posto bene, altrimenti devo affrettarmi a iscrivermi al prossimo, che inizia più o meno dopo 3 mesi.
Oltretutto non avevo considerato che durante l’estate molti corsi
sono sospesi e quindi a mio malgrado dovrò anche “perdere” un po’ di tempo.
Continuerò i corsi di svedese e inglese ma non potrò seguire i corsi sulla
busta paga. Per questi dovrò attendere dopo agosto.
La ricerca di un’ appartamento è molto frustrante dal mio punto di
vista in Svezia.
Ci sono due tipi di contratto che vengono proposti: uno di prima
mano e uno di seconda mano.
Quello di prima mano permette di affittare un appartamento e tempo
“indeterminato” e si è un pochino più tutelati, mentre quelli di seconda mano
sono per periodi brevi e mai superiori a un anno. In pratica vengono rinnovati
ogni anno, quindi se vai bene al tuo padrone di casa puoi avere la possibilità
di rinnovare il contratto altrimenti…saluti e abbracci!
Data la nostra situazione famigliare non abbiamo intenzione ogni
anno di vivere nell’incertezza e quindi preferiamo cercare contratti di prima
mano.
Per questi qui a Eskilstuna mi è sembrato di capire che ci si può
rivolgere a due agenzie oppure al comune.
Le due agenzie non posseggono molti appartamenti e quelli che hanno
sono in zone non di nostro gradimento.
Noi siamo alla ricerca di una zona dove poter sentirci un po’ più
a casa.
Quindi ecco che la scelta obbligata è quella di ricercare casa
tramite il sito del comune il quale possiede la maggior parte degli
appartamenti.
Nelle agenzie di cui parlavo prima, per registrare il proprio
interesse ad un appartamento bisogna iscriversi nella lista dei candidati
interessati dell’appartamento che vi piacerebbe.
In base ai vostri dati vi viene assegnato un punteggio. Quindi in
base al reddito, in base alla banca in cui avete i soldi, se già vivete in un
appartamento di proprietà dell’agenzia si ha diritto a punti in più ecc…e poi
come ben potete immaginare il primo della lista è quello che ha diritto a
vedere l’appartamento e a decide se gli interessa o no.
Per gli appartamenti del comune invece bisogna crearsi un account
sul sito del comune, e inserire come sempre i vari dati anagrafici e di reddito
ecc… e da quel giorno si comincia a maturare un punto al giorno.
Quando si è interessati ad un appartamento o casa(sempre in
affitto) basta schiacciare il bottone “fare interesse per il seguente oggetto”.
E fino a qui sembrerebbe semplice se non fosse che, ha diritto a
ricevere l’appartamento chi ha più punti! Quindi io mi chiedo quando mai noi
potremo cambiare casa siccome ci saranno sempre persone registrate da prima di
noi!!! Spero che dopo un certo limite di tempo i punti non vengano più
conteggiati…vi farò sapere…per ora posso dire che lo scorso 31 marzo io e Bea
abbiamo festeggiato il nostro primo anno svedese nello stesso
appartamento in cui entrammo un anno fa!
Il mese scorso ho iniziato la ricerca di un lavoro ma per questa non
voglio nemmeno immaginare quanto dovrò aspettare…
Nel frattempo continuerò a
studiare, anche perché se no divento matta. Non mi sento tanto attiva e questo
proprio non mi piace!
Pensate che l’altro giorno dalla disperazione mi sono messa a
leggermi e informarmi sulla preistoria Scandinava. Logicamente non in lingua
italiana, che già la ho sentita parecchie volte a scuola ma in lingua svedese!
Non è giusto non avere tempo per pensare, come è nel lavoro oggi,
per le tante cose da fare….però anche sognare di poter tornare ad essere attivi
per sentirsi un po’ vivi non è il massimo!
Insomma la Svezia sta mettendo a prova la mia pazienza con tutte
queste liste e attese…
Per fortuna però a togliermi il tempo di pensare ci pensa la mia
piccola perpetua quando torna dall’asilo.
Come ogni bimbo in salute di due anni e qualche mese ha la lingua
che punge! E a volte bisogna proprio dire: “ attento a ciò che dici perché
potrà essere usato contro di te in caso di dolo!”
Ed ecco che spesso io e Alessandro ci dobbiamo anche prendere
delle sgridate dalla gnometta che non raggiunge i 85 cm di altezza!!
E siccome oltretutto è in grado di analizzare i fatti e di capire bene quali parole usare, non le si
può neanche tanto dare torto se no si rischia che anche lei comincia a
trasgredire alle regole! E state sicuri che lo fa già!
Sapeste però quanto è dolce quando mentre piange e io la sgrido
perché ha fatto una marachella a voce alta, lei mi guarda e singhiozzando mi dice:
“basta urlare mamma! Signora sotto sgrida se no, sai?!?!”
E attenti che vi può sgridare anche in svedese! Resto ogni giorno
sorpresa nel vedere i passi avanti che sta facendo con il bilinguismo.
Devo dire che però nonostante i magoni e le rabbie che fa
venire…resta comunque la mia linfa vitale.
Oggi siamo all' 11 e dico 11 di aprile e il freddo svedese non molla!
Dopo i quattro mesi sommersi dalla neve e ibernati dai -15°/-20°…la primavera
fa la “prima donna” e si fa desiderare!
Io a volte provo la tecnica svedese, cioè che non ci si veste in
base alla reale temperatura, ma in base alla stagione in cui si è! Quindi ora
per il calendario siamo in primavera? Bene, loro vanno in giro con la
giacchetta leggere e qualche pazzo azzarda la manica corta! Si raggrinziscono
che fanno troppo ridere, però loro possono dire di avere appeso guanti e
mutande di lana!
Io invece ho appeso oggi, per provare, il piumino lungo per passare
a quello corto e la sciarpa di lana per passare a quella di cotone….beh a un
certo punto vi dico che la brezza svedese era tanto insopportabile che a forza di
tirare la giacca da ogni parte per ripararmi , secondo me la ho fatta aumentare di una taglia!
L’unica che si sveste tra noi tre è la Bea all'asilo. Primo perché
va fuori nelle ore "calde", in cui il termometro segna qualche grado sullo zero;
secondo perché all'asilo la vestono le maestre(che escono in manica corta magari)! E quindi lei continua anche
sotto questo aspetto ad essere quella più vichinghizzata svedesizzata.
L’unica cosa veramente positiva è che siamo uscite io e Bea dalla
solitudine!
Grazie a Claudia e Rita, le due ragazze che ho conosciuto a scuola, che vengono dal Brasile e dal Portogallo, ora possiamo organizzare pomeriggi alternativi in cui
facciamo come gli svedesi la fika o pausa caffè insieme! Se non fosse che per
noi più che pausa caffè diventa il pomeriggio caffè!
E ogni domenica mattina io e Bea andiamo al corso di danza, che
è per lo più ginnastica per bimbi, con Claudia e la sua piccola Leticia che ha
la stessa età della Bea!
Ora posso
dire che è finito quel momento in cui, una volta trovate le parole in svedese per
comunicare e condividere esperienza e confronti, mancavano le persone per farlo. Mi sono sentita privata di qualcosa di importante nei primi mesi!
Mi sono sentita annientata ma ora sono
tornata a vivere! Ho riacquisito la capacità di comprendere quello che le
persone dicono nella mia quotidianità. Posso esternare i miei sentimenti ed anche la mia rabbia e controbattere qualcosa con cui non concordo, in una lingua che non è la mia!
Barcollo, ma non mollo!