Una volta, parlando con (la) Dorella, mi raccontò di una signora che
era passata da lei in ufficio.
La signora, proveniente dall'Est Europa, viveva ormai da diversi
anni in Italia e soffriva di uno strano male. Ora lei non sapeva quale fosse il
nome della malattia che l’affliggeva, ma si sforzava di descriverla con parole
sue. Diceva che si sentiva un dolore dentro, tra il cuore e l’anima, per ogni
giorno che aveva trascorso lontano dalla su terra. Si sentiva un vuoto: la
mancanza di parole con un suono conosciuto e quei volti di amici e parenti. E
poi quelle case, qui campi e quelle strade…
Poi però ogni volta che si recava nel suo paese si sentiva
oppressa. Schiacciata di nuovo da quello che un tempo aveva voluto superare. Afflitta
da quelle contraddizioni sempre lì, sempre al loro posto. Le sembrava di aver
chiuso la porta di casa per un attimo e poi di essere tornata poco dopo…erano
passati solo cinque, sette, dieci anni ma tutto era lì come se non fosse
cambiato niente. Solo le persone erano diverse: quelle persone che prima non
cambiavano mai, d’un tratto erano invecchiate: le persone non invecchiavano
quando lei viveva con loro!
La signora, dunque, era afflitta da questa sindrome che le impediva ormai di trovar pace ovunque lei fosse. Oscillava come un pendolo tra tue mondi che non potevano conciliarsi.
La signora, dunque, era afflitta da questa sindrome che le impediva ormai di trovar pace ovunque lei fosse. Oscillava come un pendolo tra tue mondi che non potevano conciliarsi.
La malattia che affliggeva la signora non le impediva di vive, ma
i suoi occhi sorridevano poco e ripensava sempre a cosa volesse dire: sentirsi a casa.
Quella signora non l’ho mai conosciuta, ma penso a lei spesso prima
di addormentarmi.
La mia vita per l’Italia
Sono
capitato male in un Paese degradato,
di poveri senza dignità e di ricchi senza cultura.
Dai poveri mi divide l’orgoglio, dai ricchi la verità.
Far parte di una siffatta società è un danno,
esserne esclusi non è una fortuna.
Ma non ho che una vita sola da vivere
e la Storia non concede scelte.
Alberto Moravia
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