Mi ricordo che quella mattina era
nevicato, fuori c'era un velo bianco e il cielo era grigio. Io avevo dormito
poco e sentivo una strana sensazione. Ero contento perché sapevo che sarebbero
arrivate, ma allo stesso tempo avevo mille dubbi su quello che ci avrebbe
aspettato da lì in vanti (ricordate?)
Un anno fa le mie
donne erano sulla scaletta di un aeroplano con destinazione Skavsta. Una nuova
avventura pronta ad attenderle e un marito e un padre ansioso
di rivederle all'aeroporto. Un anno fa quando la famiglia si è
riunita nel suo nuovo nido e siamo ripartiti di nuovo.
Cari voi tutti, a
voi oggi i nostri più sinceri auguri di Pasqua e un abbraccio sentito da
quassù. Eh sì, quando arrivano certe feste, che di solito si passavano tutti
insieme in faglia, viene un po' di nostalgia. Ma non vi preoccupate, siete
sempre nei nostri pensieri e cerchiamo di tenerci informati su quanto avviene
laggiù. Voi non smettete di farci sentire il vostro appoggio che spesso ci
aiuta a superare qualche ostacolo.
Un pensiero
speciale ai nonni: continuate così, sappiamo che non è sempre facile ma tenete
duro!
Adesso però
cerchiamo di non scoraggiarci troppo, anche perché come dice la mia Signora, di
pessimista ci son già io (riferito al sottoscritto) ed è meglio che il numero
degli iscritti al club non aumenti, per adesso.
Noi intanto, per
ovviare alla malinconia e in attesa dei primi giorni di primavera, abbiamo deciso di fare una gita fuori porta, in ottemperanza alle
tradizioni italiane: Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. Ecco noi
non è che avessimo molta scelta sul "chi vuoi", ma almeno
sulla destinazione sì. Per questo abbiamo deciso di visitare una città non
molto lontana da Eskilstuna: Örebro.
Foto di repertorio, le nostre seguiranno poi... |
I motivi sono
perché la distanza in macchina è poco meno di un'ora da casa, la città ha diverse
attrazioni storiche culturali (tra cui un bel castello medievale) e soprattutto c'è un parco acquatico famoso in
tutta la Svezia: Gustavsvik. Il
programma prevedeva due notti e due giorni lontano da casa con tanto divertimento
(per la Bea) e riposo per i genitori (noi).
Qualcosa deve
essere andato storto o forse ogni volta che noi facciamo un piano, questo viene
costantemente cestinato. Dunque la partenza non è stata male. Arrivati puntuali
con un bel sole, temperature umane intorno ai -2°C circa e un numero limitato
di bagagli. Tutto sembrava volgere al meglio anche il virus che la Bea aveva
preso in settimana sembrava essersene andato, ma mai dire mai...
Arrivati a Örebro, dato che la camera era libera solo nel pomeriggio, pensiamo di mangiare
qualcosa di veloce: ecco la prima dose di cipolla cruda (noi non siamo dei
grandi amanti del genere) e i primi capricci della Bea per svestirla e
rivestirla. Per fortuna che convincerla a visitare il castello non è stato
impossibile. La visita guidata, mezza in svedese e mezza in inglese, non ha
entusiasmato. Il pragmatismo svedese non smette di stupirci in bene e in male.
Per far fronte ai costi di ristrutturazione e mantenimento dal castello,
l'amministrazione locale ha pensato di trasformale buona parte della dimora in
sale per conferenze e convegni. Quindi è tutto un susseguirsi di tavoli, sedie
e aree ristoro/caffè. Gli interni si ripetono con un bianco tinta unita per
tutte le sale e alcuni accorgimenti che farebbero vacillare anche i meno eruditi dei
nostri esperti delle belle arti. Ahimè un po' deludente. La guida si affretta a
dirci che il sindaco della città percepisce uno stipendio relativamente basso
perché tra i suoi benefit ha la possibilità di alloggiare in un appartamento
all'interno del castello. Sfortunatamente tutti i dipinti e gli arredi di
pregio sono stati rimossi dalle sale per le conferenze (che sono quelle oggetto
di visita!) a parte due bauli in bronzo originali, che servivano per la riscossione
della tasse (skatten), e qui chi vuole intendere, intenda.
Grazie al tempo buono abbiamo fatto una
passeggiata lungo il fiume e poi quando l’indomabile ha raggiunto il livello di
saturazione, siamo entrati in albergo.
Sfortunatamente Paolo’s, ristorante
italiano tipico proprio sotto l’albergo, ha pensato di approfittare del ponte pasquale
e quindi stang (chiuso).
So che
penserete che siamo proprio degli italianotti provinciali che vanno a mangiare
nei ristoranti italiani all'estero, ma vedete, noi è da più di un anno che
mangiamo cibo svedese e ci avrebbe fatto piacere riassaporare qualche
prelibatezza della nostra patria, almeno per Pasqua. Ahimè abbiamo ovviato con la
cucina tipica svedese e anche qui zuppa con erba cipollina, salmone ai ferri
con anelli di cipolla e un filetto di manzo su letto di cipolla cotta. Tutto
buonissimo, anche se un tantino fuori ordinanza per noi. Come al solito
niente vino, e qui le occhiate di disprezzo si sprecano e la Bea alle prese con
i calici e l’ampolla dell’acqua (nuove scoperte della serata).
Al rientro in albergo, prima che l’alcool
scandinavo iniziasse a scorrere come tutti i sabato svedesi e lasciasse spazio
a spettacoli non sempre piacevolissimi (su questo discorso forse sarà meglio
tornare con un post specifico, magari prendendola sul ridere perché altrimenti ci
sarebbe veramente da piangere), la Bea purtroppo ha una ricaduta e qualche
fitta alla pancia di troppo.
Il nostro bel piano viene cestinato con la
stessa velocità con cui le sfiliamo il pannolino!!!
La notte è passata comunque
tranquillamente, tra schiamazzi di ubriachi a caccia di streghe (qui se volete approfondire) e un
leggero retrogusto di cipolla nel palato.
La Pasqua inizia con un'ora in meno di
sonno, il sole alto e una colazione a base di waffel.
Ahimè Gustasvik… sarà per la prossima volta.
Il piano B prevede la ricerca di qualcosa
di leggero da mangiare per la Bea e un giro in città. Mentre a casa in Italia le
rispettive famiglie si gustano lasagne, rosette, cappelletti e uova di
cioccolato, l’allegra famiglia si raduna attorno al tavolino della stanza d’albergo
(60 cm di diametro) con un paio di panini e un due fette di cotto. Acqua
ovviamente liscia. Indimenticabile la felicità della Bea nel poter passare
direttamente dal tavolo al letto in un sol salto.
Poco male, complice il tempo ottimo, ne
abbiamo approfittato per visitare meglio Örebro i sui parchi, la città vecchia
e le zone lungo il fiume. Ecco avete presente Eskilstuna, qui tutta un’altra
cosa!
Ora si l’ho fatta troppo lunga ma dovrò
ben spiegarvi il perché del titolo. Avete presente qui due poveri illusi
(genitori) che pensavano a un paio di giorni rilassanti e divertenti, beh hanno decisamente
rivisto le loro aspettative.
Beatrice, ti metto le scarpe? NO, Papà, faccio io!!! Beatrice, la giacca. NO, faccio io!!! Beatrice hai sete? NO, Mamma, dammi! Faccio io!!!
Ecco noi abbiamo il problema opposto di ogni altro
genitore. Fa tutto lei, il problema che poi non è capace o non riesce e la cosa
degenera sempre in pianto e stridore di denti.
Peccato non poter farvi vedere le facce
della gente quando andiamo a mangiare con la Bea. Penaste ad una bimba di due
anni che a stento arriva al tavolo e che si spalma il burro e la marmellata sul
pane con il coltello avendo la stessa gestualità di un adulto. A cena ha tagliato
le sue patate lesse da sola con coltello e forchetta, si è versata l’acqua e ha asciugato quel po’ caduta sul tavolo. La signora di fronte a noi a momenti
sviene. Penseranno che siamo tipo una famiglia di gerarchi nazisti che hanno
inculcato alla propria figlia la disciplina e l’ordine prima di tutto. Ma in
realtà noi non abbiamo fatto proprio niente. Anzi i dolori vengono quando
cerchiamo di aiutarla se non riesce a fare qualcosa. Va beh, poco male, l’indipendenza
è il nostro forte.
Comunque alla fine del ponte di Pasqua,
abbiamo capito molto cose e abbiamo imparato. Ce ne torniamo a casa arricchiti
da nuove esperienze ma non di certo rilassati e riposati. Per fortuna che all'orizzonte
un altro aereo sta per decollare. E’ quello dei nonni che hanno deciso di farci
una sorpresa.
Buona Pasqua a tutti!
PS. Finalmente mi sono ricordato di scrivere con caratteri più grandi così anche la Bis Clotilde non dovrà più tribolare per leggere. Sono lento, ma alla fine arrivo.
RispondiEliminaSi confermano le premesse iniziali: bimba di carattere e personalità. Vi divertirete un mondo .....e, come direbbe lei "it's a wonderful world"
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