lunedì 16 aprile 2012

Benvenuto letto!


Woow, altra settimana bella tosta! Dunque siamo partiti con il Lunedì di pasquetta e fin qui tutto bene. Passeggiate in centro, un po’ di spesa qualche gioco con la Bea, insomma tutto tranquillo.
Poi ecco la prima prova per me e per l’Ilaria. Prima di Pasqua mi avevano chiesto se potevo andare con qualche collega a Braås, nel sud della Svezia, per alcune riunioni e una serie di prove da fare in quello stabilimento. Ovviamente non potevo rifiutare visto che mi stavo occupando del problema e quindi eccoci di nuovo con la valigia in mano per una paio di giorni lontano da casa.
Il programma prevedeva partenza il pomeriggio di Martedì e rientro il Giovedì sera. La parte che mi preoccupava di più era lasciare l’Ila e la Bea a casa da sole dopo appena una settimana dal loro arrivo.
L’Ila però si sentiva già abbastanza tranquilla e quindi sono partito tutto sommato sereno. Sono andato con alcuni colleghi in macchina e ho avuto modo di ammirare i paesaggi svedesi lungo i circa 500km di strada che separano Eskilstuna da Braås. E’ veramente uno spettacolo. Adesso la primavera sta arrivando e i boschi e i prati si stanno rinverdendo. Qui è tutto un susseguirsi di laghi e foreste. Gli Svedesi non ci fanno più caso ormai, ma io sono rimasto incollato al finestrino della macchina per ore.
La mini-trasferta è andata bene. Riunioni interminabili con colleghi Svedesi e Tedeschi. Niente di trascendentale ma tutto sommato interessante. Lo stabilimento è stato costruito sulle rive di un lago e tutto intorno ci sono delle piccole colline. Quasi tutti gli uffici hanno una finestra e questa visuale mette decisamente di buon umore.
Le uniche problematiche le ho incontrate quando alle ore 18:00 i colleghi di Eskilstuna hanno pensato bene di andare a cena. Alle 18.00!!!! Cioè, da noi anche le galline si rifiutano di cenare a quell’ora!!!
Va beh, alle 19:00 già tutti cenati, un paio d’ore a finire alcuni lavoretti sul computer e alle 21:00 tutti pronti col pigiama per andare a letto. Se penso che con la Bea facciamo fatica ad addormentarci prima della undici, quasi mi viene da ridere… Ho anche ampliato la mia conoscenza del cibo Svedese, che è sempre molto ricercato e con ottimi accostamenti. Ora non so ripetere esattamente il nome dei piatti che ho assaggiato ma prometto che presto pubblicherò qualche post in merito.
La sera del Giovedì sono arrivato abbastanza tardi ma la Bea era ancora sveglia ad aspettarmi, alla faccia dei bambini svedesi che alle otto e mezzo sono già sotto le coperte. Mi ha fatto mille feste e non voleva più smetterla di giocare. Voglio anche dire brava, anzi bravissima alla mia signora, che dopo solo pochi giorni qui in terra straniera è rimasta a casa da sola con la Beatrice e non ha fatto una piega.
La settimana dal punto di vista meteorologico ha visto alti e bassi: se il Giovedì è stato caratterizzato da un bel sole con nuvole veloci che attraversavano il cielo, il Venerdì non ha mai smesso di piovere. Venerdì era anche il 13 e per i più superstiziosi non è che fosse un gran giorno.
Noi non diamo molta importanza a queste credenze ma il nostro giorno nero ce lo abbiamo avuto il Sabato. Avevamo prenotato la lavanderia per le prime tre ore del mattino e così alle 8:00 già tutti pronti in assetto da combattimento. L’Ila non si è trattenuta e via con le lavatrici. Purtroppo dobbiamo ancora prenderci la mano e quando è stato il momento dell’asciugatrice qualcosa non è andato per il verso giusto. Quando sono andato a recuperare la roba, buona parte non era completamente asciutta e quindi… quindi eccoci ad improvvisare degli stendini in casa con roba appesa un po’ ovunque. Per fortuna che verso le 11:00 è arrivato un bel sole e abbiamo potuto sfruttare il terrazzo come meglio potevamo. Se non altro per tutta la casa (e anche sul pianerottolo) c’era un bel profumo di bucato appena fatto.



Ma come si sa le sfortune non vengono mai da sole e infatti… nel pomeriggio siamo tornati all’Ikea, decisi a terminare la questione “letto”. Finalmente abbiamo trovato un letto che non avesse già inclusi i materassi, dato che noi avevamo già i nostri gelosamente portati da casa. E allora via, solito tuour per i salotti e le cucine Ikea e poi giù nel magazzino a ritirare il letto. Quando ce l’hanno consegnato sembrava uno scherzo. Il pacco era circa 200x20x20cm, una roba da non credere dal gran era piccolo (uno di questi giorni vorrei scrivere una lettera ai progettisti Ikea per fargli i complimenti per l’immenso lavoro di ricerca che fanno sul packaging)! Ad ogni modo dopo aver pagato, caricato il tutto eccoci di nuovo al settimo piano con l’ennesimo scatolone marrone e l’odore del legno Ikea che si mescolava con i fiori di lavanda del bucato steso. La giornata era così bella che mi dispiaceva stare in casa, soprattutto perché avevamo già passato mezzo pomeriggio all’Ikea. Quindi eccoci pronti di nuovo, tutti imbacuccati alla scoperta di un nuovo quartiere di Eskilstuna. Di ritorno finalmente eravamo tutti contenti perché finalmente avremmo avuto il nostro letto e i materassi avrebbero potuto staccarsi dal pavimento.
Dopo circa mezz’oretta di “svita e avvita” ecco che la struttura era montata. La Bea che saltava di qua e di là e la mamma che non stava più nella pelle per poter sistemare le lenzuola in modo decente sul letto. Ultimo passo, prendo le doghe inizio a stenderle sulla struttura e, e …, e … “Questo letto non sà da fa, né ora né mai”, le doghe non erano della misura giusta, troppo lunghe! Troppo tardi per tornare all’Ikea, troppo grande la delusione per il nostro letto incompiuto! Uno spettacolo rimettere i materassi sul pavimento con intorno le sponde del letto, proprio ad altezza fronte…



La Domenica per fortuna, l’ondata di sventura, sembra essere passata e così eccoci di nuovo sulla via di Västrås per sostituire le doghe! Ah Ikea o la ami o lo odi! Io inizio più a pendere per la seconda.
Ad ogni modo la giornata è stata un successo. Alla fine chi la dura la vince. Il letto è stato ultimato: dopo circa due mesi: mission completed! Per festeggiare, l’Ila ha preparato la pizza e abbiamo invitato Naveen a passare la serata con noi. Una pizza da campioni, niente da dire. Mancavano solo Francesco, la Sonia e le loro bimbe e sembrava quasi di essere a casa. 

Saremo dei provincialotti ma certe abitudini sono dure a morire e la pizza domenicale è una di quelle!

3 commenti:

  1. Ciao ragazzi!!
    che bello leggervi! Alle è diventato uno scrittore provetto...o lo era già e non sapevo...complimenti, sembra proprio di vedere le scene mentre le racconti,bravo!! E tu Ila continua ad aggiornarci sulla piccola Bea..ho letto che si è ambientata benissimo e mangia da sola..che bravaaaa! Però adesso deve imparare anche i nuovi orari..A LETTO ALLE 20 PRECISE!!mi raccomando eh!!

    Megghi,Massi,Allino

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  2. condivido quanto scritto dalla Megghi, i vostri racconti ci consentono di vedere le vostre esperienze di vita quotidiana.

    Approfitto però di questo spazio per raccontarvi un episodio simpatico accaduto questa mattina nel nostro Comune. Spero di riuscire a farvi rivivere un atmosfera che fino a poche settimane fa caratterizzava anche la vostra vita.

    Ecco quanto accaduto:
    Telefonata in dialetto, che qui all’URP serve più che l’inglese, l’arabo e il cinese messi assieme.

    “E’ il Comune di Rubiera ?”
    “E’ l’Urp , mi dica.”
    “Senta, io ho comperato due damigiane di vino da imbottigliare alla Cantina di Arceto…
    “Mhh”
    “E ho imbottigliato cento bottiglie…”
    “Mmmhhhhhhhhhhhh”
    “E mi sono scappate già più di 25…”
    “Scappate ?”
    “Sono scoppiate le bottiglie, scappate !”
    “Ahhhnnnnnnnnn”
    “Cosa posso fare ?”
    ……
    “Ma era vino bianco o rosso ?”
    “Rosso, lambrusco !”
    “Allora la manderei dall’avvocato dell’Associazione dei Consumatori, che le dà qualche consiglio per scrivere una bella lettera alla Cantina. Gratis”
    “L’avevo detto a mio figlio che dovevamo telefonare in Comune , ma lui diceva che il Comune non c’entrava niente”

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  3. Buongiorno Formiche e Formichina
    Condivido in pieno i commenti sul fatto che e' bellissimo leggere le vs. avventure, sembra proprio di essere li' con voi e di riuscire a vedere le vs espressioni! Mi immagino l'Ila quando si e' accorta di non avere la "cannella" o quando era in giro a cercarla....
    Siete grandi continuate cosi', orgogliosi e coraggiosi!
    Baci baci

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